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Russo Spena: "Non lasceremo a Di Pietro l'egemonia dell'opposizione"

Russo Spena

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«Non penso proprio - risponde l'ex capogruppo di Rifondazione al Senato -, non l'ho mai considerato tale e non comincerò certo oggi». Però lei, martedì sera, era alla manifestazione organizzata dall'Idv. Perché? «Abbiamo deciso di esserci, ma per portare la nostra piattaforma. Senza delegare niente a Di Pietro e senza pensare che le sue posizioni possano assolvere le nostre». E in cosa differisce la vostra piattaforma da quella del leader dell'Idv? «Ad esempio nella difesa dell'articolo 3 della Costituzione e dei diritti dei migranti che oggi vengono duramente attaccati dal governo. Ma anche la battaglia sui salari che per noi è centrale». La giustizia? «Certo, siamo anche contro le cosiddette leggi ad personam, ma per noi si tratta di un tema uguale agli altri». A piazza Navona, però, la vostra piattaforma ha avuto poca visibilità. «Non è una novità. In Italia i temi che riguardano i salari, le pensioni, i diritti di cittadinanza assumono sempre meno rilievo mediatico. Succede dai tempi di Mani Pulite. Se però parliamo di rilievo politico è un'altra cosa e martedì, in piazza, c'era un fronte molto ampio, di sinistra, a rappresentarli. Da alcune associazioni, fino a Rifondazione, passando per la Sinistra Democratica e il Pdci. Non mi sembra un dato da sottovalutare». L'impressione, però, è che ormai Di Pietro abbia l'egemonia dell'opposizione. «Non è un segreto che, anche tra gli elettori di sinistra, Di Pietro rappresenti l'unica vera opposizione del governo. Ma noi non abbiamo intenzione di lasciargli l'egemonia assoluta. Anche perché il dipietrismo non è la nostra ideologia. Io, ad esempio, sono garantista». Insomma, siete pronti a dare battaglia? «Nessuno può chiedere a Di Pietro di difendere i precari e i pensionati, non sono i suoi temi». E voi come intendete difenderli dopo la sconfitta elettorale? «Ci stiamo riprendendo da una pesante sconfitta e abbiamo ricominciato a portare le nostre idee nella società. Penso all'ultima manifestazione sulla sicurezza, o a quelle contro la schedatura dei rom, la Tav e la base Dal Molin. Ecco, io inserisco la protesta di piazza Navona in una ripresa politica della sinistra che si registra ormai da qualche settimana. E che non si fermerà». Avete in programma altre iniziative? «A fine settembre lanceremo dei momenti più di massa sui temi toccati dalla Finanziaria». Quindi non temete che le europee del 2009 siano un remake delle poliche di quest'anno? Magari con Di Pietro al 10%? «No, io credo che alle elezioni del 2009 la sinistra riprenderà parte del voto utile che è andato al Pd di Veltroni. E comunque ripeto: non è giusto lasciare a Di Pietro il monopolio dell'opposizione. Occupiamo spazi diversi». Ripeterete l'esperienza dell'Arcobaleno? «L'arcobalenismo ha fallito definitivamente. Bisogna ricostruire partendo dal basso con un processo aperto che coinvolga tutti coloro che, con Rifondazione, condividono un determinato programma».

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