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Filippo Caleri [email protected] Gli italiani che con le ...

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E che il carrello del supermercato resterà sempre più vuoto così come il serbatotio dell'auto. La crisi dei consumi, insomma, è davvero «strutturale e profonda» e sembra tramontata ogni possibilità di uscirne a breve. A confermare quello che ogni giorno molti verificano sulla loro pelle è la Confcommercio, che nell'Indicatore dei consumi rivela che a maggio gli acquisti sono calati (-2,7%) per il settimo mese consecutivo. Meno quantità sono state acquistate soprattutto per il cibo, mentre l'auto è rimasta più sovente parcheggiata sotto casa. E mentre cresce la preoccupazione dei consumatori e anche di Confindustria, il Governatore della Banca d'Italia rassicura almeno sul fatto che il rialzo dei tassi di interesse va interpretato come uno strumento di difesa dei salari. Gli italiani hanno tagliato bruscamente non solo le spese superflue ma anche quelle per la mobilità. Il calo dei consumi, che nei primi cinque mesi di quest'anno è stato dell'1,9% (dal +1,1% dello stesso periodo del 2007), a maggio ha fatto sì che la spesa per auto e moto, benzina e biglietti aerei sia crollata del 13,5% in un anno. Sul fronte degli alimentari, invece, la diminuzione è stata del 3,3%. Ma si è speso meno anche per i beni e servizi ricreativi (-4,9%), per l'abbigliamento e calzature (-2,3%), e per i beni e servizi per la casa (-1,2%). Persino i consumi di beni per la comunicazione, che continuano a segnalare una crescita del 6,9%, mostrano i primi sintomi di rallentamento. Per ora si salvano dalla falcidia la spesa per alberghi e pasti fuori casa (+0,4%) e quella dei beni e servizi per la cura della persona (+2,8%). Quanto ai consumi alimentari, in particolare, secondo le stime della Cia-Confederazione italiana agricoltori, sono calati del 2,5% nei primi sei mesi dell'anno e hanno colpito soprattutto i prodotti della dieta mediterranea (-5,5% per il pane, -5% per l'olio d'oliva). E, come se non bastasse, l'aumento dei prezzi condiziona anche le vacanze estive: secondo Coldiretti, infatti, a giugno quasi la metà degli italiani (il 44%) non è mai andata a cena fuori al ristorante, in pizzeria o al bar. Confcommercio vede una ormai crisi «strutturale, profonda e non legata a fenomeni stagionali»: il calo di maggio, afferma, «fa sfumare definitivamente l'ipotesi di uscire entro breve» dalla crisi, «rafforzando la previsione di una crescita dell'economia italiana, nel 2008, prossima allo zero». E il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha chiesto al governo provvedimenti «per ridare fiato a imprese e famiglie» e suggerisce di «ridurre le tasse» per stimolare la domanda.

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