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Sicurezza, via alle modifiche. Cossiga: "Silvio è stato imprudente"

I banchi vuoti

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Divisi anche contro Berlusconi. Il Senato ha approvato la norma cosiddetta «salva-processi». Ma l'opposizione ha abbandonato l'aula di Palazzo Madama prima del voto in segno di protesta. Non tutta, però. Ad andarsene sono stati Pd e Idv. I radicali, che pure hanno fatto «pool» con i democratici alle elezioni, sono rimasti. «Il gruppo del Pd non ha partecipato alla votazione dell'emendamento per una questione di merito - ha spiegato la capogruppo Anna Finocchiaro - Avevamo posto una serie di domande alle quali non sono state date risposte. Ed è una menzogna che questa sia una norma che servirebbe per aumentare le condizioni di sicurezza nel Paese». L'emendamento che sospende i processi per reati commessi fino al giugno 2002 e fornisce una corsia preferenziale a quelli che trattano reati gravi, punibili con più di 10 anni di detenzione, è passato con 160 sì e 11 no. Al termine della votazione i senatori dell'opposizione sono rientrati nell'emiciclo. Il Senato ha approvato anche l'emendamento del governo nel quale si prevede la possibilità di impiegare le Forze Armate, fino a tremila militari e per non più di sei mesi, per affrontare situazioni di emergenza. Nella proposta di modifica (passata con 158 sì e 122 no) si parla anche di costi: la possibilità di utilizzare militari dell'Esercito costerà alle casse dello Stato 31,2 milioni di euro per il 2008 e 31,2 milioni di euro per il 2009, da prelevare presso i fondi accantonati del ministero dell'Economia, della Giustizia e degli Esteri. Il ministro ombra della Difesa Roberta Pinotti aveva criticato severamente la norma, indicando alcune lacune: non sono indicate le città nelle quali si intende usare l'esercito; se si parla di prevenzione non si capisce dove sia l'emergenza; non si sa quanto durerà in tutto l'intera operazione. «Non c'è insomma - ha sottolineato - nessuna assonanza con i Vespri siciliani. Il problema è solo politico e riguarda il coinvolgimento che si è voluto avere per forza del ministero della Difesa. Con la paura si possono vincere le elezioni, ma non si può governare». Contro l'emendamento si è pronunciato anche il capogruppo dell'Udc-Svp, Giampiero D'Alia. «Non capisco perchè debbano essere spesi 32 milioni di euro per due anni per usare l'esercito - ha osservato D'Alia - invece di impiegare le stesse risorse per dotare di strumenti adeguati le forze dell'ordine». La Lega, con il senatore Divina, ha parlato a difesa della proposta, ma dichiarando che il Carroccio non è «per militarizzare completamente il territorio». Parlare di militarizzazione delle città, ha infine osservato il senatore di An Luigi Ramponi, «è davvero un'idiozia. È semplicemente di un sostegno che le forze armate danno alle forze dell'ordine per aiutarle a garantire la sicurezza». Sempre ieri ha avuto l'ok dell'Aula l'emendamento del senatore del Pd Giuseppe Lumia, che prevede lo stop al gratuito patrocinio per i mafiosi, è stato approvato dall'aula di Palazzo Madama. Il governo, in un primo momento aveva dato parere negativo, ma poi ci aveva ripensato. Sulla proposta c'è stato uno scontro tra Roberto Centaro del Pdl e Luigi Li Gotti dell'Idv. La tensione è salita e, da Centaro, è partito un «vaffa» all'indirizzo del collega dipietrista. A parte è stato approvato il ddl sullo «stalkin» (molestie). Chi lo commette si farà quattro anni in prigione. Chi procura la morte della vittima, l'ergastolo. Fa parte della Manovra, infine, l'assunzione di 1500 poliziotti e 800 vigili del fuoco.

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