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Il «buco nero» degli enti collegati

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Lazio Mancano all'appello-trasparenza 41 soggetti tra Agenzie, Enti e Società

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188.500.Ma a guardare bene le diciture poste accanto ai 21 nomi proposti, si capisce che si tratta di incarichi di consulenza prettamente riferiti agli assessorati. E qualche domanda viene naturale. Per esempio viene da domandarsi se sia normale trovare la stessa voce d'incarico relativa a due consulenti diversi (come nel caso dell'«Urbanistica» o nel caso dei «Lavori pubblici e Politica della casa»). E viene anche da chiedersi, visto che si parla di costi della politica, se non sia il caso di pubblicare on-line anche le consulenze di tutti quegli enti che alla Regione sono collegati in maniera diretta o indiretta, dalle 5 agenzie regionali (Agenzia Lazio Lavoro, Agenzia regionale per lo sport, Agenzia regionale per la difesa del suolo, Agenzia regionale parchi, Ente regionale per la comunicazione "Istituto Montecelio"), alle 9 società regionali (Sviluppo Lazio, Astral, Bic Lazio, Filas, Lait Spa, Lazio Service, Litorale Spa, Proteo Spa, Cotral) per finire ai 27 enti pubblici dipendenti, tra Parchi, Riserve, Consorzi, Apt e aziende varie. Proprio in questi soggetti, spesso, c'è stata la maggiore emorragia (ed il termine medico non è casuale) di soldi pubblici. In casi come questi, continuare a porsi domande è d'obbligo. Ci si potrebbe anche chiedere se poi tutti i consulenti siano effettivamente scelti in base a criteri di professionalità o se, al contrario, a volte siano «imposti» (ma questo ovviamente non vale solo per la Regione Lazio e non vale solo per oggi) dalle segreterie di partito. I consulenti hanno un contratto annuale, ma dietro presentazione di una relazione trimestrale sull'attività svolta, controfirmata dall'assessore di riferimento, possono chiedere un anticipo sugli emolumenti direttamente all'Ufficio personale e Patrimonio. Ed è proprio su questo aspetto che, talvolta, proprio alla Pisana si sono consumati feroci litigi con tanto di lettere di fuoco tutte rigorosamente «personali», e dunque non ufficiali né pubblicabili. C'è chi in Regione lavora anche 12 ore al giorno, e c'è chi occupa una poltrona per fare altro; a ben guardare, più che l'ammontare dei soldi in se stesso, è proprio quello il vero spreco della politica. Altro che costi...

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