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Caro direttore, sto seguendo con attenzione il dibattito ...

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Ma è con grande senso di responsabilità che l'amministrazione regionale ha pianificato e sta mettendo in pratica una serie di misure fondamentali per contenere le spese, a partire soprattutto da quelle che non producono benefici diretti in termini di servizi per i cittadini, sempre più i veri «azionisti» della cosa pubblica. Per fare questo non abbiamo soltanto guardato all'esterno, ma ci impegniamo ogni giorno per rendere più efficienti i nostri uffici, e per dare motivazioni, stimoli e obiettivi ai nostri dipendenti. Siamo sicuri che il riconoscimento del merito sia uno dei criteri più importanti per poter contare su personale e uffici efficienti. I nostri consulenti, nel pieno rispetto delle norme di legge, sono visibili a tutti e pubblicati sul sito Internet della Regione. Oltre a questo siamo impegnati in un'operazione trasparenza tout-court, che si avvale della collaborazione con il Dipartimento di Studi del Lavoro e del Welfare dell'Università degli Studi di Milano, diretto dal professor Piero Ichino, con l'obiettivo di portare la Regione Lazio a recuperare posizioni per gli aspetti che la vedono indietro rispetto al resto del Paese, e a fornire ai cittadini servizi migliori. Un impegno che va nella stessa direzione di quello annunciato dal ministro Brunetta, e partito prima che il Governo si impegnasse direttamente in questo campo. Sarà utile, proprio perché considero questo genere di «monitoraggio» dei mezzi di informazione sulla politica e sull'amministrazione come la migliore garanzia per i cittadini del controllo sull'efficienza delle strutture pubbliche, aggiungere a titolo di esempio alcune delle iniziative, da quelle piccole a quelle di dimensioni più «importanti», adottate nel Lazio per combattere ogni genere di sprechi. Abbiamo iniziato fin dal mio insediamento in via Cristoforo Colombo, con il taglio delle auto blu e la riduzione delle consulenze, che oggi, come pubblicato dal ministero della Funzione pubblica, si limitano a una persona per assessorato. In tempi più recenti siamo stati impegnati a dimezzare il numero dei dirigenti: al nostro arrivo ce n'erano più di 400, per un rapporto di uno ogni 6 dipendenti: oggi ne abbiamo 280, e dobbiamo arrivare ad averne circa 200. Le comunità montane sono passate da 22 a 14. Abbiamo eliminato 9 società regionali, e abbiamo adottato il «numero chiuso» per i consigli di amministrazione di quelle che sono rimaste, stabilendo un tetto massimo per i compensi di consiglieri e dirigenti: una decisione che porta a risparmiare ogni anno 500mila euro che abbiamo messo e che rimarranno a disposizione di tutti. Sono convinto che riusciremo a vincere la battaglia per l'efficienza e la qualità della pubblica amministrazione, e ce la faremo anche grazie alla trasparenza e al controllo dei mezzi di informazione. *Presidente Regione Lazio

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