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Walter riscopre l'opposizione dura, in crisi il dialogo con Berlusconi

Veltroni

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Il segretario prima replica stizzito: «Noi facciamo un'opposizione seria non fatta per la tv». Poi, però, sfoggia la frase ad effetto. Quella fatta proprio per conquistare i titoli dei giornali. Parlando di intercettazioni il segretario attacca: «A due mesi dalle elezioni c'è una totale sottovalutazione sui problemi principali della società italiana. Nell'azione di governo si stanno addensando molte contraddizioni: dal reato di immigrazione clandestina all'Alitalia, dai rifiuti alla vicenda del refuso sul provvedimento delle intercettazioni». Veltroni, però, non crede alla storia del refuso. «È una chiara marcia indietro dettata dalla consapevolezza che un provvedimento d'urgenza su questa materia sarebbe stato istituzionalmente impensabile - incalza -. Si può raccontare di tutto, ma non che su una materia così delicata si possa dire che è saltato un articolo». Insomma, il segretario del Pd non esclude il dialogo sul tema, ma l'opposizione sarà più dura del previsto. Così, dopo l'ostruzionismo condotto sui primi due provvedimenti del governo (quelli su Rete 4 e su Alitalia) i Democratici si accingono a dare battaglia anche su quello sui rifiuti e sono pronti al «niet» sulle misure che l'esecutivo ha inserito con emendamenti che non c'entrano con la crisi dei rifiuti. Inoltre il Pd presenterà un emendamento che riscrive le coperture finanziarie del decreto che abroga l'Ici: non più tagli alle infrastrutture per il Mezzogiorno, come ha previsto il governo, ma l'introduzione della cosiddetta «Robin Hood tax» su banche, assicurazioni e petrolieri. In questo modo il Parlamento voterà, per la prima volta, una proposta del Pd: se la approva, sarà un successo; se la boccia sarà una smentita dello stesso Tremonti. Insomma Veltroni prova ad uscire dall'angolo in cui è stato costretto da Antonio Di Pietro (che continua a sostenere che l'Idv è l'unica opposizione esistente), e dalle correnti interne al Pd. E mentre Arturo Parisi non demorde («o cambia linea politica o cambia leadership»), Francesco Rutelli guarda al centro. L'ex vicepremier avrebbe infatti incontrato il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa. Per Veltroni i guai non sono ancora finiti.

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