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Verso il blocco dei tir. Pescatori ancora in porto

Pescatori in sciopero

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{{IMG_SX}}«Stiamo predisponendo un piano da proporre a Tremonti che preveda un blocco delle accise per tutto il 2008. È importante soprattutto per l'inflazione». Così il sottosegretario allo sviluppo economico Ugo Martinat, ha anticipato i contenuti della proposta agli autotrasportatori durante l'incontro con il Governo. E ci sarà ancora una settimana di passione sia per il comparto ittico che per i ristoratori, i distributori e i tanti amanti del pesce a tavola, vittime indirette dell'emergenza caro-gasolio che da venerdì 30 maggio tiene ferme in porto pescherecci e imbarcazioni di ogni stazza. All'orizzonte però un punto fermo: la convocazione ufficiale da parte del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, per lunedì 16 giugno a Verona, di tutte le associazioni e i sindacati legati al mondo della pesca. Lo stop delle marinerie, come è noto, ha coinvolto più Paesi dell'Unione Europea. E persino la Marina da guerra francese ha dovuto fermarsi in rada per la scarsità di carburante. Dopo aspri tafferugli davanti al Parlamento Europeo, la settimana scorsa, la mobilitazione internazionale continua. Bruxelles farà di tutto per dare in un paio di settimane al massimo, un aiuto concreto ai pescatori europei colpiti dal caro gasolio. «Il piano finanziario 2008 prevede di incassare un tot di accise, le tasse sui carburanti, nel momento in cui il petrolio continua a salire anche le accise aumentano - ha spiegato il sottosegretario Martinat - Quindi si fa cassa per lo Stato ma si penalizza il cittadino. Dato che le accise sono i tre quarti del costo alla pompa, qualora continuasse a salire il petrolio, se si congelano le imposte si riduce fortemente l'impatto dell'aumento». Per Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera, «il caro gasolio è un problema internazionale che in Italia è aggravato da un notevole ritardo infrastrutturale. Servono interventi contingenti e strutturali». Da parte loro le categorie non staranno ad aspettare: senza provvedimenti immediati l'autotrasporto si ferma. È questa la decisione del comitato esecutivo della Conftrasporto. Anche i camionisti francesi, spagnoli e portoghesi si sono in messi in marcia conto il rialzo di prezzi del carburante. I più duri sono gli autotrasportatori spagnoli, la cui protesta non ha una data di termine fissata in anticipo. L'obiettivo è stroncare le forniture di carburanti ma anche l'approvvigionamento dei beni destinati ai supermercati.

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