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Solo per un quarto d'ora però visto che, riprese le energie, il Cavaliere torna sul palco per raccogliere l'applauso finale. Un successo. Dopotutto quella di Confindustria è, ogni giorno di più, la sua platea. Come testimonia anche il caloroso saluto tra il Presidente del Consiglio e il numero uno di viale dell'Astronomia Emma Marcegaglia. L'idillio è sbocciato e il Cavaliere non ha nessuna intenzione di lasciarlo sfiorire. Tasse. Il tema portante del discorso di Berlusconi è il fisco. Il premier riassume tutto nelle ormai celebre «equazione del benessere»: «meno tasse per le famiglie, il lavoro, le imprese vuol dire più consumi, più produzione, più posti di lavoro, più soldi nelle casse dell'erario. Il che consente di investire nelle infrastrutture e anche di ridare qualcosa a quella parte della società più emarginata». Ma «per pagare tutti meno tasse - continua -, bisogna che tutti le paghino e quindi dobbiamo continuare la lotta all'evasione fiscale». Quanto al debito pubblico il premier ha annunciato di aver «ereditato un debito che è al 105% del Pil» di fronte al quale c'è una sola possibilità: «Mettere sul mercato parte del patrimonio pubblico». Energia. Arrivando alla due giorni dei giovani imprenditore il Cavaliere viene accolto da saluti e applausi. Uno dei partecipanti gli si avvicina chiedendogli come sta. La risposta è seria, forse troppo: «Sto come si può stare con una situazione di caro petrolio così». Insomma, a preoccupare il premier in questo momento è soprattutto il costo dell'oro nero così, dal palco, rilancia la propria ricetta: «Procedere con celerità alla messa in cantiere di centrali nucleari nuove è una necessità». Rifiuti. Quello della monnezza campana è forse il tema su cui, più di tutti, Berlusconi gioca la propria credibilità. Per i cittadini napoletani il premier ha una promessa anzi, una certezza. «Il problema rifiuti sarà risolto - assicura -. Entro luglio sbarazzeremo le strade di Napoli dai rifiuti». Anche se subito aggiunge: «Per arrivare ad una soluzione definitiva occorre costruire i termovalorizzatori». Alitalia. Il parterre è quello dei giovani imprenditori e il premier, parlando del futuro della nostra compagnia di bandiera, non resiste: «Ho chiamato a raccolta gli imprenditori durante la campagna elettorale. Oggi anche a voi chiedo: chi se la sente di partecipare?». Per Berlusconi, infatti, «un Paese che vuole avere il suo ruolo nel mondo non può non avere una compagnia di bandiera». «Lo dico soprattutto in chiave turistica - spiega -. Se c'è una compagnia di bandiera, questa compagnia "tira" il turismo. Se Alitalia fosse stata assorbita da Air France, vi immaginate dove i francesi, che conosciamo bene pur essendo nostri amici, avrebbero portato i turisti?» Immigrazione. L'ultimo pensiero è per le norme che riguardano la sicurezza. «Martedì o mercoledì il Parlamento europeo interverrà sulla questione immigrazione - annuncia - e, da quello che mi hanno detto, con norme ancora più dure». Secondo Berlusconi verrà previsto il mantenimento per 18 mesi nei centri di accoglienza degli immigrati che non danno informazioni sulle proprie generalità e sulla propria provenienza. «Mi sembra anche troppo» commenta.

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