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Il Cavaliere dal Papa su famiglia e temi etici

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Ed è un'udienza di consistente significato politico, almeno a giudicare dalla rilevanza dei principali temi sul tappeto: scuola, famiglia, immigrazione, questioni etiche. In materia la Chiesa Cattolica ha di fronte un interlocutore favorevolmente disposto, visto che Berlusconi in un'intervista alla Radio Vaticana ieri ha dichiarato che «la Chiesa rappresenta una ricchezza per lo Stato e il dialogo tra Stato e Chiesa come organismi giuridici è assolutamente positivo, dimostrando la libertà e la pluralità della società». Questo auspicio di dialogo si concretizza appunto nel colloquio di stamani, che verte anzitutto sul finanziamento da parte dello Stato alle scuole cattoliche: un tema su cui in questi ultimi giorni Benedetto XVI e lo stesso presidente della Cei Bagnasco si sono espressi più volte, richiamando esplicitamente l'attenzione sul ruolo decisivo svolto dall'istituzione educativa di natura cattolica. Poi il sostegno alle famiglie, attraverso aiuti economici diretti e indiretti, come gli sgravi fiscali per i figli a carico. E quindi i cosiddetti «valori non negoziabili», quali la difesa della vita e la gestione giuridica della fecondazione assistita. In proposito certamente non mancherà un riferimento alla legge 194 sulla interruzione di gravidanza. Sullo sfondo, il problema dell'immigrazione. Inevitabile, dopo le recenti dichiarazione del segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti, monsignor Agostino Marchetti, il quale si è pronunciato sul reato di clandestinità, respingendo una determinata equiparazione tra irregolarità e criminalità. E d'altra parte l'esigenza di conciliare accoglienza e legalità è stata oggetto di discussione anche nel corso dell'Assemblea generale della Cei che si è tenuta la scorsa settimana.

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