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Reato d'immigrazione, la cautela del Cavaliere

Berlusconi

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Silvio Berlusconi espone così «la propria personale visione» sulle misure di contrasto all'illegalità contenute nel pacchetto sicurezza approvato dal Cdm, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi seguita all'incontro con il presidente francese Nicolas Sarkozy. «Il Parlamento — ha spiegato il premier — è sovrano, deciderà secondo coscienza e secondo buonsenso. La mia personale visione è che non si possa pensare di perseguire qualcuno per una permanenza non regolare nel nostro paese, arrivando a condannarlo per questo reato con una pena». Invece, puntualizza Berlusconi, «questa situazione della clandestinità può essere un'aggravante nei confronti di chi commette reati previsti come tali dal codice penale». Berlusconi ci ha tenuto anche a precisare la posizione dell'Italia dopo le dichiarazioni di lunedì dell'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani Louise Arbour. Quello dell'Onu, ha spiegato il premier, «non è un monito. È una dichiarazione smentita circa un giudizio negativo su qualcosa che è ancora in divenire». Anche nei rapporti con il governo spagnolo del socialista Zapatero le cose, sul fronte delle norme sulla sicurezza e sui clandestini, sembrano essere tornate alla normalità. A margine dell'assemblea della Fao Zapatero ha voluto ricordare di essere «molto grato a Silvio per questo incontro dopo l'ampia vittoria riportata alle ultime elezioni». Le relazioni europeistiche «sono quelle che intendo sottolineare — ha aggiunto il capo del governo di Madrid — Vogliamo lavorare insieme nell'Unione europea per affrontare i grandi problemi come la crisi energetica e il fenomeno dell'immigrazione». «Prudente» però il premier spagnolo nel valutare il ddl sulla sicurezza voluto dal governo italiano e in particolare la norma sul reato di immigrazione clandestina. «Il fine di questa legge è combattere l'illegalità? — ha chiesto Zapatero — La domanda è: funzionerà? Lo vedremo. Io preferisco mantenere una certa prudenza». Le parole di Berlusconi hanno lasciato abbastanza stupito il ministro dell'interno Roberto Maroni. «Io non ho cambiato opinione su questo punto, ritengo che sia utile introdurre il reato di immigrazione clandestina», ha spiegato intervenendo alla presentazione del libro «Ndrangheta» di Francesco Forgione. «Il disegno di legge l'abbiamo mandato al Parlamento, dopo di che sono d'accordo con Berlusconi, il Parlamento è sovrano — ha proseguito — e potrà decidere ciò che vuole, ma io rimango della mia opinione, che è l'opinione votata all'unanimità dal Consiglio dei ministri». La prudenza di Berlusconi sul reato di immigrazione clandestina ha trovato invece d'accordo tutta l'opposizione. «Prendiamo atto con soddisfazione che il Presidente Berlusconi ha "archiviato" di fatto il reato di immigrazione clandestina», hanno affermato in una nota congiunta Pd e Udc.

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