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PONTIDA Dopo 18 anni e 24 edizioni, Umberto Bossi è andato ...

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E ha anche ricordato alla folla (oltre 50 mila persone, secondo gli organizzatori) che entro fine anno si farà il congresso della Lega. Il pratone di Pontida è diventato negli anni un luogo dell'anima leghista e su quel prato, oggi infangato e martellato dal sole, Bossi , come accadde prima della malattia che lo ha colpito negli anni scorsi, si è commosso e ha toccato le corde più profonde del cuore leghista. Un intervento piuttosto breve, mezz'ora, niente a che vedere coi comizi fiume degli anni Novanta, ma ben mirato. «Il federalismo fiscale lo faremo!». Lo ha detto in tono deciso dal palco. E poi, per non dimenticare, dietro al ramoscello d'ulivo la sua vecchia spada: «Perché o il federalismo fiscale si fa o daremo l'attacco al centralismo romano». «Stiamo realizzando il federalismo fiscale - ha spiegato con tono di voce suadente - e stiamo trattando con i ministri del governo ombra. Bisogna trattare, anche per una sola parola, magari per un pomeriggio intero. E bisogna fare così perché sennò finisce come con la devolution che è stata approvata dal Parlamento ma poi bocciata dal referendum perché hanno messo paura ad alcuni popoli italiani». Si riferiva al Sud, Umberto Bossi. E ai «suoi», invece, ha detto, rispondendo all'invocazione che saliva dal prato «Padania libera!»: «I lombardi, i veneti, i piemontesi, i padani vengono a Pontida da anni per rinnovare un patto che stringemmo vent'anni fa, e cioè che i nostri popoli combatteranno fino alla libertà. Ma adesso accanto ai padani ci sono anche persone nuove, che sono venute da lontano, perché hanno simpatia per noi e perché hanno capito che il nostro modello funziona. Io li ringrazio di essere qui oggi». Poi per non farsi mancare il tono da battaglia che è proprio della storia di Pontida, ha aggiunto: «Il federalismo verrà perché, se non dovesse venire, ci sono centinaia di migliaia di uomini pronti a battersi e a lanciarsi nella mischia. Adesso comunque c'è un passaggio fondamentale, quello del federalismo fiscale. E la voce di Pontida va molto lontano, dove c'è gente che ascolta, in Europa, dove ci sono persone che difendono i popoli, i loro valori e si battono per la sicurezza delle loro genti». Bossi ha lodato l'impegno del ministro Maroni sul fronte della sicurezza ma ha spiegato: «Noi non vogliamo la guerra agli immigrati, noi vogliamo percorrere una via pacifica e di riforme, però non ci devono ingannare!».

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