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Costituito il governo, definiti gli incarichi parlamentari, ...

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Indietro non si torna. Avevamo detto in campagna elettorale che la prima valutazione su questo grande progetto sarebbe stata affidata agli elettori, con una sorta di un vero e proprio «congresso popolare» da celebrare nelle urne. L'esito è stato molto chiaro. Gli italiani hanno approvato questo progetto di semplificazione del quadro politico, di consolidamento del bipolarismo, di avvio verso la definizione di una moderna democrazia bipartitica. Nessuna esitazione. Entusiasmo e partecipazione attorno a questa idea di rilevanza storica. Ma ora è tempo di definire regole e modalità di questo nuovo soggetto politico. Non ci sono ovviamente dubbi sulla leadership, saldamente nelle mani di Silvio Berlusconi, con al suo fianco Gianfranco Fini, protagonista coraggioso di questa nuova stagione del centrodestra italiano. Ma dobbiamo pensare al territorio. Creare regione per regione, provincia per provincia, comune per comune, questa nuova «casa» dei moderati italiani. Alleanza Nazionale ha condiviso all'unanimità la proposta del suo leader di affidare a Ignazio La Russa la reggenza del partito, Forza Italia ha investito l'onorevole Denis Verdini del ruolo di coordinatore. Ci sono quindi le premesse perché ci si sieda intorno ad un tavolo con i gruppi dirigenti dei due partiti, per delineare con precisione le tappe del percorso. Bisognerà scrivere uno statuto, avviare nelle realtà locali dei comitati paritetici formati dai dirigenti territoriali. Meno impegnativo, invece, il piano dei contenuti. Abbiamo un programma con cui abbiamo vinto le elezioni che è il riferimento del Pdl, condiviso e concordato anche con la Lega, ed a quello dobbiamo ispirare la nostra azione. Abbiamo sottoscritto una carta dei valori che si collega al Ppe, del quale, ovviamente, farà parte il Pdl. Ma bisogna coinvolgere i cittadini. Definire le regole di iscrizione. Realizzare tutto ciò garantendo grande trasparenza e sollecitando la più vasta partecipazione popolare. I comitati paritetici potrebbero procedere all'unificazione dei gruppi consiliari ai vari livelli, seguendo l'esempio di quanto avvenuto in Parlamento con l'immediata costituzione di unici gruppi del Pdl. La gente si aspetta di essere coinvolta in questa nuova stagione. Con i gazebo, con la presenza sulle piazze, si potrebbe promuovere una grande raccolta di adesioni di cittadini che poi potranno partecipare all'elezione diretta dei quadri dirigenti ai diversi livelli. Insomma, dopo una fase impegnativa che ci ha portati alla vittoria elettorale ed alle prime importanti scelte di governo, non c'è tempo da perdere. Bisogna mantenere le maniche rimboccate e mettersi ulteriormente a lavoro. Apriamo il grande dibattito per le regole ed il percorso del Popolo della libertà, diamo concretezza come hanno detto con chiarezza Berlusconi e Fini a questa grande sfida che gli italiani hanno condiviso e premiato. Senza perdere tempo, senza esitazioni, affrontando con la pazienza necessaria e la determinazione indispensabile le piccole resistenze di microapparati o di chi teme che vengano rimesse in discussione piccole rendite di posizione. Siamo chiamati ad un compito storico e non possiamo permetterci indugi ed esitazioni. Tra le cose da fare ci potrebbe essere all'inizio di settembre una grande festa del Pdl da tenere a Roma, con i nostri giovani, con le nostre donne, con tutti i cittadini che condividono questo cammino. Partire da Roma dove c'è stata una vittoria eclatante con l'elezione a sindaco di Gianni Alemanno e partire tutti insieme, coinvolgendo il Popolo della libertà. Il primo grande meeting nazionale del nostro schieramento in cui discutere, confrontarsi tra noi e con le altre forze politiche, rilanciando un grande messaggio di speranza. Al lavoro, dunque, affinché l'entusiasmo dei giorni della vittoria rimanga intatto e possa rinforzarsi. *Presidente dei senatori del Pdl [email protected]

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