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Tutto il governo si è schierato a difesa della linea dura ...

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La Campania non può morire sotto i rifiuti». Deciso anche il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli: «Senza il pugno di ferro Napoli e la Campania rimangono sotto i rifiuti — ha ribadito — La decisione è stata presa, lo Stato ha dimostrato di essere presente, ora deve far valere quello che è scritto nel decreto. Nell'immediato la soluzione non può essere che quella di portare i rifiuti in discarica; non si sono voluti costruire termovalorizzatori prima ed il risultato è questo. Ora bisogna fare entrambe le cose: portare i rifiuti in discarica e per il futuro costruire i termovalorizzatori. In nessun altro Paese del mondo esiste un modo diverso per smaltire la spazzatura». Sposa le linea della fermezza anche Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato. «L'esasperazione della cittadinanza a Napoli e in Campania è comprensibile, ma l'ostruzionismo a prescindere è inammissibile. Serve uno sforzo collettivo, non aizzare la massa. Linea dura, quindi, contro quanti causano scontri per interessi che nulla hanno a che vedere con la salute della popolazione Spetta anche a chi governa il territorio, dopo anni di latitanza locale, non assumere atteggiamenti di scontro ma collaborare in serenità con il governo per soluzioni a tutela dei cittadini». È per la linea dura anche Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc: «Sgomberare le strade di Napoli e della Campania dai rifiuti non è né di destra né di sinistra, è un fatto di civiltà. Come sempre l'Udc è al fianco delle forze dell'ordine che in queste ore sono impegnate in un duro compito e sottoposte ad aggressioni. Questa è l'ora della responsabilità, è giusto usare se necessario anche il pugno duro». E perfino Veltroni ha sposato la linea della fermezza del governo. «Anche ciò che è accaduto questa notte e questa mattina a Chiaiano — ha detto intervenendo a Milano al Forum con gli amministratori dei circoli del Pd lombardo — è qualcosa che ci racconta che per effetto di politiche ideologiche, sia a destra che a sinistra, e di veto, non siamo riusciti a sbloccare ciò che qualcuno ha bloccato regolarmente con la logica del no». E anche dall'Italia dei Valori è arrivato l'appoggio al governo: «Non faremo mancare il pieno appoggio al sottosegretario Bertolaso, in momento così delicato per Napoli e per la Regione Campania». Da sinistra, invece, ci sono state le solite proteste per la linea di fermezza del governo. Per Gennaro Migliore, ex capogruppo di Rifondazione alla Camera, «il vero volto del governo Berlusconi non tarda a manifestarsi con le efferate e inconsulte violenze delle forze dell'ordine che si sono scatenate picchiando e manganellando cittadini inermi che manifestavano pacificamente contro un sito di una discarica che le destre hanno già individuato senza consultare in alcun modo istituzioni locali e popolazione». Duro anche il commento dell'ex ministro della Solidarietà Paolo Ferrero, anche lui di Rifondazione: «Tutto questo deve finire, e subito. La militarizzazione del territorio è una scelta scellerata e soprattutto inutile. Serve, invece, il dialogo, non certo botte e manganelli».

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