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Feriti da una parte e dall'altra, bombe carta e bastoni ...

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Già venerdì c'erano stati degli scontri. La tregua è durata lo spazio di una notte ed è bastato un pretesto per far scoppiare la scintilla. Ieri mattina, infatti, alcuni tecnici dell'Anm hanno cercato di rimuovere il bus messo di traverso il giorno prima lungo la carreggiata della strada che da Marano conduce alla discarica di Chiaiano. I manifestanti hanno cercato di impedirne la rimozione e la polizia ha risposto con una carica. Contro gli agenti i ribelli hanno lanciato bastoni ma anche petardi e grosse pietre. Una molotov lanciata sotto l'autobus, mentre altre tre sono state ritrovate a terra. Nel parapiglia un ragazzo cade da un parapetto, precipitando da un'altezza di circa cinque-sei metri. Le sue condizioni appaiono subito serie, ha il volto insanguinato e la gente, temendo il peggio, grida alla polizia «Assassini, assassini. Le forze dell'ordine parlano di una caduta accidentale e avvenuta lontano dai luoghi degli scontri. Al giovane saranno riscontrate diverse fratture. Dai manifestanti parte un nuovo lancio di bombe carta verso la polizia in assetto antisommossa che non reagisce e indietreggia. Altri due manifestanti rimangono lievemente feriti cadendo. Dall'altra parte un agente del Reparto Mobile della Questura di Napoli rimane ustionato in seguito al lancio di una bottiglia molotov. Contuso un funzionario di polizia. Dimessi, invece, il ragazzo di 12 anni e l'anziana di 84 vittime degli scontri di venerdì. Nel pomeriggio scatta la tregua: si apprende che il sottosegretario Guido Bertolaso incontrerà a partire da oggi le autorità locali dei comuni dove dovranno essere realizzate le discariche e, tra gli altri, il presidente della municipalità di Chiaiano. Arrivano sul posto anche alcuni politici, tra questi Alessandra Mussolini che chiama il capo della polizia Antonio Manganelli e solidarizza con la gente del quartiere cui annuncia come prossima la liberazione dei tre fermati. Ma la tensione resta alta e una barriera con cassonetti della nettezza urbana viene posta da alcuni manifestanti lungo la strada che porta alla discarica. Intorno ai cassonetti, che sono stati elettrosaldati tra di loro, i manifestanti hanno steso decine di metri di catene e di filo spinato. Unite nel condannare la protesta le istituzioni locali. Se per il governatore campano Antonio Bassolino «è sbagliato cercare di impedire le verifiche tecniche per il sito di Chiaiano», per il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino «alle leggi si ubbidisce e basta» anche se - dice rivolgendosi al capo della polizia - «non vogliamo che Napoli diventi una nuova Genova». Intanto Bertolaso, parlando da Piacenza, fa sapere che serviranno «trenta mesi, tanta collaborazione, tanta determinazione e tanta umiltà, ma la strada per la soluzione dell'emergenza rifiuti in Campania è stata tracciata». In serata il corteo a Chiaiano. In prima fila c'e anche una bimba ferita al braccio negli scontri di venerdì. Per tutti e cinquemila il grido di battaglia è uno solo: «Resistenza, resistenza».

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