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I Comuni si consolano con le multe

Roma, vigili urbani

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In queste città, ogni anno, vengono firmate dieci milioni di contravvenzioni: ventiseimila al giorno, 1.087 l'ora. E sono una pioggia di euro per i Comuni. Complessivamente valgono un miliardo l'anno. Certo, non si pensi che questi numeri possano bastare per coprire quel costo, ormai tagliato, dell'Ici. Ma sono sicuramente una «consolazione» per le casse dei Comuni. «Nonostante il taglio fatto dal governo - spiega l'ex assessore al Bilancio del Comune di Roma, Marco Causi - l'Ici resterà la prima voce del capitolo "entrate" dei bilanci. Roma, per esempio, farà a meno di 400 milioni di euro (Ici sulla prima casa), ma potrà contare ancora su 600 milioni derivanti dall'Ici che non rientra nel provvedimento dell'esecutivo. Il dato sulle contravvenzioni può incidere sul bilancio, ma in minore misura calcolando anche che è una voce che oscilla, a Roma, tra 100 e 120 milioni a seconda dell'anno». Va inoltre considerato che l'aumento riscontrato in questi ultimi anni è provocato in parte da una maggiore efficienza dei Comuni nel recupero crediti, come spiega l'ex assessore. Ma il dato, redatto dall'Aci, disegna comunque un'Italia «produttrice» di contravvenzioni. La violazione più frequente riguarda l'articolo 7 del Codice della strada, che dà ai sindaci la facoltà di intervenire in materia di «obblighi, divieti e limitazioni della circolazione nei centri abitati». Vale a dire: zone a traffico limitato, targhe alterne, blocchi del traffico e strisce blu. Il secondo posto invece viene assegnato al divieto di sosta: 2,7 milioni di multe ogni anno. Ma «sia chiaro», tuona il vicepresidente dell'Associazione nazionale Comuni italiani Osvaldo Napoli, «nessun sindaco si deve permettere di usare le multe come strumento di ritorsione nei confronti dei cittadini. Sarebbe un cattivo sindaco, non si possono usare i vigili per fare cassa». Napoli assicura che la maggioranza dei sindaci non sono per la repressione, ma usano le contravvenzione come prevenzione. «È chiaro, sarebbe un danno. Basta pensare che per un qualsiasi operaio una multa significa il 10 per cento del suo stipendio». Parte del miliardo di euro incassato, complessivamente, da tutti i capoluoghi di provincia a volte può essere frutto di una cattiva informazione dei Comuni. L'Aci spiega che spesso le regole vengono cambiate senza dare agli utenti una consistente informazione. A questo si aggiungono i «difetti» del Codice della strada tra revisioni e aggiustamenti continui che generano confusione. Il presidente dell'Aci Enrico Gelpi, a proposito, propone un nuovo Codice formato da soli 50 articoli. Oggi, in media, un automobilista spende 132 auro l'anno in contravvenzioni. I Comuni è come se riscuotessero due addizionali Irpef l'anno: quella canonica (calcolata sui redditi), più quella «figurativa» costituita dalle contravvenzioni spiccate dalla polizia municipale a carico degli automobilisti.

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