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Ici, risparmio medio di 73 euro

Sacconi

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Ieri, dopo aver incassato la fiducia al Senato, il premier ha riunito a Palazzo Chigi i ministri dell'Economia Tremonti, del Welfare Sacconi, il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli e Mario Canzio, Ragioniere generale dello Stato. Sul tavole le varie ipotesi per reperire le risorse necessarie a compensare il mancato gettito ai Comuni che deriverà dall'abolizione dell'imposta sugli immobili. Ma non si è parlato solo di Ici. Berlusconi ha ricevuto anche Bruno Ermolli, il consulente incaricato di seguire il dossier Alitalia. Il premier ha voluto fare una prima ricognizione della soluzioni possibili con particolare attenzione alla cordata italiana. Per l'Ici il governo sarebbe intenzionato a sostituire il gettito dell'Ici con un trasferimento diretto ai Comuni a valere dal 15 del prossimo mese. Sarebbero esclusi dalla detassazione le ville (A8), gli immobili di pregio (A1) e gli edifici storici (A9) ma questo porterebbe a un risparmio irrisorio pari a soli 24 milioni. Secondo un calcolo della Uil ci sarà un risparmio medio di 73 euro. La Cgia di Mestre fa invece i conti in tasca ai Comuni indica in Roma la città che vede venire meno il maggiore incasso: 352 milioni di euro. La copertura da individuare per il mancato gettito è pari a poco meno di 2,2 miliardi e verrebbe da nuove entrate strutturali derivate dalla maggiore tassazione di banche e grandi redditi. Intanto, viene esclusa una manovra bis: la Ragioneria ha stimato un deficit massimo del 2,6% del pil nel 2008. Non sono stati ancora verificati scostamenti tali da giustificare interventi sui conti. Per la detassazione degli straordinari, dei premi e degli incentivi, l'ipotesi è di una cedolare secca, definitiva, al 10% «che non cumuli questo redditi con altri redditi» come ha spiegato il ministro Sacconi. È probabile che siano esclusi gli statali. Da definire la soglia di reddito interessata (tra le ipotesi emerse in queste giorni quella sotto i 35.000 euro). Importante, in questo senso, anche il confronto con le parti sociali, martedì a palazzo Chigi. Sacconi ha spiegato che si partirà con una sperimentazione di sei mesi, tra giugno e dicembre. I sindacati del pubblico impiego che temono l'esclusione del comparto dalla detassazione, sono in allarme. Fanno notare come il lavoro straordinario per vigili del fuoco o personale del comparto sicurezza è «parte integrante del lavoro quotidiano». Per il segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil Claudio Giardullo, se saranno esclusi i pubblici dipendenti, «per i poliziotti al danno si aggiungerà la beffa». E anche il Cocer dei carabinieri si domanda: «dove sono finite le promesse elettorali? «Il governo Berlusconi inizia male».

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