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Diventare un Paese normale

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A ben guardare, però, c'è una attenzione reale: viene riconosciuto una sorta di statuto dell'opposizione, viene accolto con favore quel governo ombra che ha il compito di fare da guardiano democratico verso chi ha l'onere di guidare il Paese. Per quanto riguarda il campo di spartizione immediata dei nuovi governi, la televisione pubblica, si usano toni, si fanno valutazioni che non fanno pensare al consueto spoil system all'italiana, prendo tutto io e ti lascio la tua riserva indiana. Anche in tema di sicurezza, la vera ossessione dei cittadini in questo momento, quella che ha fatto perdere Roma alla sinistra, i proclami duri dell'inizio, i cinque punti cardine annunciati da Roberto Maroni, i commissari straordinari per i rom, appagano la fame immediata, populista della Lega, ma trovano poi un Berlusconi pronto a frenare, a mediare, a trovare soluzioni ragionate e condivise anche sul piano culturale. Certo, c'è il rilancio del ministro La Russa, l'esercito per le strade, la materializzazione di un'emergenza nel paese. Però l'inizio del Berlusconi IV, lo ripetiamo, è all'insegna della rivoluzione meno rumorosa: ridare alla nostra democrazia la serenità e la maturità che la possano far uscire dalla sua litigiosità inutile e suicida. Claudio Brachino

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