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Le matricole battono i navigati, giovani più numerosi

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Ilnuovo esecutivo è più snello di quattro ministeri rispetto a quello uscente. Alla fine, compreso il premier, sono 22 i componenti del governo. Il governo Prodi, invece, era di 26 persone. Spariscono i ministeri della Famiglia, della Solidarietà Sociale, della Salute, dei Trasporti e delle Comunicazioni che vengono accorpati ai ministeri del Welfare e delle Infrastrutture. E se ne va anche quello dell'Università, una delega che sarà dentro al ministero dell'Istruzione. Arriva il ministero della Semplificazione e vengono scorporati quello delle Riforme e quello dei Rapporti con il Parlamento. Ora, il problema sarà restare sotto la soglia dei 60 componenti (alla quale mancano solo 39 caselle) tra viceministri e sottosegretari. Sei anni più giovane del precedente - Lo scorso governo, infatti, aveva un'età media di 56 anni compreso il premier, mentre i componenti di quello che si appresta a giurare hanno, sempre compreso il presidente del Consiglio, un'età media di 50 anni. Meloni la più giovane, matteoli il più vecchio - È l'ex vicepresidente della Camera Giorgia Meloni il ministro più giovane del nuovo esecutivo Berlusconi. Dopo la trentunenne esponente di An, si piazza un'altra donna, Mara Carfagna, classe 1975, che sarà alla guida delle Pari Opportunità. Completa il terzetto delle giovani new entry Mariastella Gelmini (Istruzione), del 1973. Il componente più anziano del nuovo esecutivo è il premier Berlusconi, chè è nato nel 1936, seguito dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli di quattro anni più vecchio di lui e da Umberto Bossi classe 1941. Un governo lombardo-veneto - Sono dieci, infatti, i componenti (tra premier e ministri) che provengono dalle due regioni settentrionali: sette dalla Lombardia, tre dal Veneto. I sette lombardi sono Silvio Berlusconi, Roberto Maroni, Giulio Tremonti, Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Mariastella Gelmini e Ignazio La Russa, che è nato in provincia di Catania, ma è decisamente milanese d'adozione. Altri tre ministri vengono dal confinante Veneto: Maurizio Sacconi, Luca Zaia e Renato Brunetta. Subito dietro il lombardo-veneto, le regioni che esprimono più ministri sono il Lazio, con tre romani: Franco Frattini, Andrea Ronchi (anche se è nato a Perugia) e Giorgia Meloni e la Campania con Elio Vito, Mara Carfagna e Gianfranco Rotondi. Seguono, con due ministri, la Sicilia (Angelino Alfano e Stefania Prestigiacomo) e la Toscana (Altero Matteoli e Sandro Bondi). Un ministro è ligure, Claudio Scajola; e uno pugliese, Raffaele Fitto. Matricole battono navigati - Le matricole, alla prima esperienza di governo battono i navigatì già ministri 13 a 8. I debuttanti sono: Ignazio La Russa; Sandro Bondi; Angelino Alfano; Maurizio Sacconi; Renato Brunetta; Elio Vito; Giorgia Meloni; Andrea Ronchi; Luca Zaia; Mariastella Gelmini; Gianfranco Rotondi; Raffaele Fitto e Mara Carfagna. Sono invece già stati ministri: Roberto Maroni; Franco Frattini; Giulio Tremonti; Umberto Bossi; Altero Matteoli; Claudio Scajola; Stefania Prestigiacomo; Roberto Calderoli. I primi quattro tornano nel vecchio ministero.

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