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Meir: "Siamo il miracolo del ventesimo secolo"

Israele

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Meir, che era con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, col presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e con Giancarlo Elia Valori, presidente dell'Associazione Israele60, che ha organizzato gli eventi, ha annunciato che, alla vigilia della contestata Fiera del libro di Torino, in occasione dell'importante ricorrenza, Israele saprà mostrare il suo vero volto, fatto di progresso e civiltà: la cultura, la high-technology, la medicina, la ricerca scientifica. «Otto Nobel per un paese di soli sei milioni di abitanti», una economia solida con pil in continua crescita. Ma, soprattutto, la democrazia di Israele: «Un'isola in mezzo alle dittature, un parlamento in cui sono votati direttamente i deputati arabi», ha detto Meir. E una stampa libera «che è più critica nei confronti del suo Paese di quanto spesso lo sia quella straniera». «Quando mio nonno giunse in Palestina, nel 1906 - ha aggiunto l'ambasciatore - c'era il deserto» e oggi «siamo il miracolo del Ventesimo secolo: Israele è un alito di vita». Alemanno ha sottolineato l'antichissima amicizia tra la città di Roma e le comunità ebraiche. «Siamo onorati che sia Roma ad essere la sede centrale delle manifestazioni. Lo riteniamo molto importante perché ancora in questi giorni avvengono fatti gravi nella nostra nazione che tendono a negare il diritto storico di Israele ad esistere e cancellare così una storia profonda e ormai consolidata non solo nel Mediterraneo, ma nel cuore di ogni persona che ha attenzione ai diritti dei popoli». E Piero Marrazzo ha parlato dei fondatori dello stato, da Theodor Herzl a Ben Gurion a Golda Meir: «Uomini come Ahmadinejad - ha aggiunto - per noi professano uno stile di governo inaccettabile. Nessuno può mettere in discussione l'esistenza dello Stato di Israele. Chi lo fa, fa del male anche al popolo palestinese». E finisce il suo intervento con: «Viva Israele». Esaltanti le parole di Valori: «Le infinite sintesi di Israele: lo stato del Sionismo socialisteggiante che diviene una economia tra le più moderne e libere del globo, e certamente del Medio Oriente, lo Stato degli Ebrei dopo la Shoah che costruisce un sistema militare potente e efficacissimo». E ancora: con Israele «la debolezza diviene forza, la separatezza inclusione democratica, il Medio Oriente del sottosviluppo si trasforma in un polo di evoluzione tecnologica». L'amicizia tra l'Italia e lo Stato di Israele che ricorda sessant'anni dalla fondazione sarà testimoniata da una lunga serie di eventi e manifestazioni a partire dall'opera lirica «Viaggio alla fine del Millennio» che aprirà domani sera al Teatro dell'Opera le celebrazioni. Una rappresentazione in ebraico, composta da Yosef Bardanashvili, ed eseguita, in prima assoluta fuori Israele, dalla Israeli Opera di Tel Aviv. Per l'evento hanno inviato lettere di saluto ringraziando lo Stato italiano e il Comune di Roma sia il premier Olmert sia il presidente Peres. L'ambasciatore Meir ha spiegato che per dare il via alle iniziative è stata scelta un'opera «perché l'Italia è il Paese della lirica». E poi, con l'immancabile umorismo yiddish: «Veniamo a vendere ghiaccio agli esquimesi». Dopo la serata con «Viaggio alla fine del Millennio» al via tantissime iniziative fino al 2009.

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