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Emma Bonino se la prende con «Il Tempo». All'ex ministro ...

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«Ho trovato strampalato un titolo di un quotidiano — ha detto la Bonino — che dice "I radicali pronti a tradire Veltroni". È un titolo che ho trovato esasperante, perché nonostante il nostro procedere, sempre limpido, ci viene attribuita chissà quale volontà di tradimento che semplicemente non esiste. Si rivolgano a Di Pietro, se hanno voglia di fare titoli di questo tipo. Quello che mi esaspera è che sappiamo tutti che i titoli si leggono molto più degli articoli». Quanto al rapporto tra sinistra e Radicali, il ministro ha spiegato: «Per me la vicenda si può vedere in questi termini: in qualche modo il nostro rapporto politico con il Pd si è, tra virgolette, normalizzato, e non poteva essere diversamente. Dobbiamo affrontare ora una vita parlamentare, e aver trovato la formula e la forma che rispecchia esattamente la realtà, cioè una delegazione di radicali nel gruppo del Pd, è una buona notizia, che corrisponde alla realtà e alla lealtà dei nostri comportamenti». «Il rapporto con il Pd — ha proseguito Bonino — ha grandi zone di convergenza in molti settori, e dall'altra parte c'è questa nostra peculiarità: siamo il primo soggetto politico che dopo il diluvio elettorale affronta un grande dibattito aperto, alla luce del sole, che ha portato a confrontarsi personaggi vari, dagli esclusi ai non esclusi». «A me — ha concluso — Chianciano non è parsa come l'appello ai desaparecidos, quanto un appello a liberali, laici, socialisti, radicali, chi dentro e chi fuori dalle istituzioni, in un tentativo di aggregazione di chi non ha rappresentanza parlamentare».

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