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C'è chi già rimpiange il ticchettio dei tacchi a spillo, ...

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Anche questo appartiene al passato come l'infradito della Melandri e le coloratissime camice estive dei deputati Verdi. Il Berlusconi ter comincia all'insegna di una sobrietà quasi opaca. Niente scollature ammiccanti, niente spacchi maliziosi e soprattutto niente colori urlati ma un uniforme, silenzioso, anonimo stile a cui, più o meno, tutte le deputate si sono conformate. La sindrome della valletta, della stellina, dell'«amante di..», bellina ma cretina paracadutata per caso a Montecitorio, è lo spettro con cui si confrontano le donne del Pdl. Così ecco il diluvio di tailleur blu, di anonime camice di raso abbottonate fin quasi sotto il collo, di scarpe rasoterra, di timidi rossetti rosati. Insomma la consegna è: passare inosservate il più possibile e soprattutto trasmettere un'idea di credibilità e serietà. Così ecco Laura Ravetto in blu con l'unico vezzo della borsa argentata. Ancora blu per la giovanissima Gabriella Giammanco e per Deborah Bergamini. Sobria in pantaloni scuri e camicia bianca Micaela Biancofiore mentre Giulia Bongiorno rompe la monotonia con un completo grigio chiaro. Anche la griffatissima Paola Pelino si concede come unica stravaganza una camicia maculata nascosta in un tailleur scuro. Così quando Elvira Savino fa il suo ingresso in Transatlantico inguainata in pantaloni su acrobatici tacchi a spillo di vernice, spicca come un faro. Anche nel centrosinistra c'è aria di novità. Basta vestitini strazzonati e scarpe ballerine. Ecco le scarpe di vernice grigia di Alessia Mosca del Pd, il tailleur pantaloni della giovanissima Pina Picierno e il completo gessato di Federica Mogherini. L.D.P.

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