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Rilanciare la costituente della sinistra. È questo uno ...

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Il movimento infatti dovrà innanzitutto decidere il da farsi dopo le dimissioni del leader Fabio Mussi. Il ministro uscente della Ricerca, assente dalla riunione, ha spiegato i motivi del suo passo indietro in una lettera. L'addio alla leadership non rappresenta però un passo indietro dalla vita politica. Mussi ha ribadito il suo impegno per il partito e per un rinnovamento della sinistra, un impegno che in questo momento non può essere in prima linea visto il tempo che l'ex leader di SA dovrà dedicare alla riabilitazione dopo il trapianto di reni subito qualche mese fa. Il direttivo di Sa dovrà quindi decidere i passi da compiere nell'immediato futuro. Sul tavolo al momento ci sono due proposte: la convocazione del comitato promotore per votare i nuovi organismi dirigenti oppure, l'ipotesi di affidare momentaneamente la guida del movimento ad una troika. I tre dovrebbero essere Marco Fumagalli più i due capigruppo uscenti, Cesare Salvi e Titti Di Salvo. Allo studio anche la possibilità di affidare ad una quarta persona il ruolo di speaker ufficiale del partito. Per quanto riguarda gli scenari politici, l'idea prevalente all'interno di Sd è quella di accelerare verso una costituente della sinistra, aperta a tutti i soggetti interessati, anche ai socialisti. L'ipotesi di un riavvicinamento al Pd è quindi per il momento è da escludere, anche se nel partito qualcuno continua a paventare l'idea che allearsi col popolo di Veltroni sarebbe una mossa più azzeccata. Del resto, molto della corrente politica che ha fondato la Sinistra democratica viene proprio dall'area vicina a all'ex sindaco di Roma.

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