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Da geometra insospettabile ad assassino

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Dopo il duplice omicidio la primula nera riesce a fuggire e il 16 maggio 1975 viene condannato all'ergastolo in contumacia. La latitanza dura poco: Tuti va prima ad Ajaccio e poi in Francia. E' il 27 luglio: la polizia francese lo arresta a Saint Raphael e quindi estradato in Italia il 13 dicembre 1975: ormai è uomo da ergastolo.Il 13 aprile 1981, nel carcere di Novara, Tuti insiema Pierluigi Concutelli uccide Ermanno Buzzi, imputato per la strage di Brescia. Anche per quell'omicidio sarà condannato al carcere a vita. Per la strage dell'attentato al treno Italicus, 4 agosto 1976, Tuti è assolto in primo grado e condannato all'ergastolo in appello. La Cassazione annulla poi la sentenza d'appello e nel nuovo processo sarà assolto. Il 25 agosto 1987 Tuti è uno dei capi della lunga rivolta dei detenuti del carcere di Porto Azzurro, all'isola d'Elba: gli costerà un'ennesima condanna a 14 anni e due mesi. Negli anni Novanta, Tuti cambia atteggiamento: studia, si iscrive al Conservatorio di Parma grazie a una legge sui prigionieri di guerra. Riesce anche ad uscire in permesso un paio di volte (l'ultima nel 1993) per visitare l'anziana madre ad Empoli. Nel carcere delle Sughere, a Livorno, realizza il video 'Dead can dance' ('Il morto può ballare') contro la pena di morte. Il 28 dicembre 2002, esce di nuovo: un permesso di 4 ore, e visita il museo 'Fattori' di Livorno. Il 20 febbraio 2004, dopo 29 anni di carcere e 720 giorni di riduzione pena accumulati, è semilibero. Lavora nella comunità di recupero di tossicodipendenti 'Mondo Nuovo', a Tarquinia. Del suo passato non rinnega nulla, ma rimarca di aver fatto troppo male agli altri.

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