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Berlusconi non molla: «Walter trasformista»

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Di certo il Cavaliere non è tenero con il suo avversario. E pensare che, all'indomani della crisi del governo Prodi, Berlusconi era rimasto folgorato dal segretario del Pd. Tanto che ora, con un po' di vergogna, racconta: «Il Pd mi ha totalmente deluso, ci avevo sperato; avevo sperato che 100 anni dopo i laburisti inglesi e 50 anni dopo i socialdemocratici tedeschi volessero dire abbiamo sbagliato e siamo stati nell'errore tutta la vita, dicendo di essere anche loro dei democratici. Ma la campagna elettorale di Veltroni è fatta solo di menzogne». E via con gli attacchi: «Non ho visto un'affermazione di Veltroni che non sia una menzogna. A me attribuisce frasi mai dette, comportamenti mai tenuti e una stanchezza che non ho mai avuto. Il Partito comunista è rimasto lo stesso di prima, con invenzioni miseramente fallite e tutte bufale, come quella che il Pd sarebbe andato da solo. Sono i comunisti di sempre e bisognerà cambiare generazione per vedere un vero cambiamento». Senza contare che, per il Cavaliere, il candidato premier del Partito Democratico «altro non è che l'ultimo trasformismo del comunismo». Insomma, l'obiettivo di Berlusconi è chiaro: mantenere alto il livello dello scontro. Anche perché, in fondo, il buonismo del suo avversario è una finzione: «Mi attacca senza mai pronunciare il mio nome e cognome perché sarebbero due verità in una e potrebbero lasciarlo secco». Che dire poi degli epiteti che, dall'inizio della campagna elettorale, il leader del Pdl ha riservato al suo avversario: il «pensionato» (per via delle due pensioni parlamentari percepite la leader del Pd), il «belloccio incantatore», fino a «Walterino sette doppiezze». Il tutto senza dimenticare un consiglio spassionato: «Cambi il suo slogan "se pò fa'" in "se pò bleffa'"». Ma la cosa che, negli ultimi giorni, ha mandato su tutte le furie il Cavaliere, è sicuramente una parola pronunciata dal suo avversario: vecchio. «Lui dice che siamo vecchi - gli ha risposto domenica da Catania - ma noi rispondiamo che siamo solo coerenti. Crediamo nella libertà e leggendo quanto dicemmo nel 1994, lo troviamo ancora del tutto valido». Per Veltroni Berlusconi ha anche riscoperto una passione cinefila: «Tutto ciò che dice non ha riscontro nella vita reale, ricorda quei titoli di coda alla fine di un film, in cui si legge "Ogni persona e personaggio rappresentati in questo film non hanno alcun riferimento con persone reali e fatti realmente accaduti"». Ad «aiutare» il Cavaliere nella sua battaglia personale contro Veltroni ci sono poi Antonio Di Pietro e Antonio Bassolino. Così, tra un attacco al candidato premier del Pd e un altro, ecco spuntare lo spauracchio dell'ex pm possibile Guardasigilli e il disastro dei rifiuti campani. In verità, negli ultimi giorni, Berlusconi sembra aver aperto anche un altro fronte: quello delle schede elettorali. Anche ieri il leader del Pdl ha rinnovato la richiesta di ristampare le schede mettendo i simboli in verticale. «È stata un'altra prova di assoluta incapacità della sinistra a governare il Paese - ha attaccato -. Il primo a sollevare il problema è stato Franceschini che ci ha telefonato dicendo che erano preoccupatissimi».

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