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Nicola Imberti [email protected] «La reazione di Amato ...

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Su questo non ci sono dubbi». E il ministro cosa le ha risposto? «Non mi ha richiamato, ma non sapeva perché lo cercassi e immagino avesse da fare». Così avete deciso di appellarvi al Capo dello Stato? «Si trattava di un problema oggettivo e, di fronte ad una non risposta, Berlusconi ha deciso di fare appello al presidente Napolitano che è il garante di tutti. Anche se sappiamo perfettamente che non spetta a lui stampare le schede elettorali». Amato, però, non ha gradito. «Lo dico con estrema chiarezza: qui nessuno sta insinuando che Amato stia facendo dei brogli. Abbiamo semplicemente fatto notare che la scheda induce all'errore. Lo dicono tutti». Tutti chi, scusi? «Sono reduce da settimane di campagna elettorale e, come lei sa, le federazioni territoriali stampano fac-simili delle schede. Ebbene, da Palermo all'Emilia, dove sono stato in questi giorni, tutti mi hanno espresso perplessità». Entriamo nel concreto: perché questa scheda induce all'errore? «Nel 2006 le coalizioni erano formate da diversi partiti, oggi lo scenario è cambiato. Così, i simboli delle liste apparentate sono troppo attaccati, non si consente la scelta. Le faccio un esempio. Un elettore vuole votare il centrodestra, ma non sceglie tra Pdl e Lega. Mette una croce nel mezzo perché pensa che, così, sosterrà la coalizione. Il suo voto viene annullato. Questa scheda favorisce le liste più piccole che non hanno questi problemi». Come uscirne? «Si potrebbe aumentare lo spazio tra i simboli o, meglio ancora, porli in verticale piuttosto che in orizzontale». Nel frattempo arrivano le prime denunce di brogli nel voto all'estero. «Glielo dico con molta serenità: la norma sul voto all'estero è sbagliata. Anche l'altra volta si è votato in maniera truffaldina. Il fatto è che, all'estero, gli italiani solitamente vivono in uno stesso quartiere. Così, quando arrivano le schede, ci sono quelli che in Toscana chiamano "impaccioni" che vanno dalle persone più anziane e gli dicono: "Non ti preoccupare, ci penso io a votare". Questo è inaccettabile serve un maggiore controllo. Anche perché si tratta di una norma costituzionale quindi difficile da modificare». Senta, come finirà questa bagarre? «Io credo che prevarrà il buonsenso anche perché, pure nel centrosinistra, ci sono partiti che sostengono questa tesi. Oggi telefonerò a qualche collega e cercherò di capire con loro come si può intervenire».

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