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Alitalia potrebbe non godere della necessaria salute per ...

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Ed è già lotta all'ultimo scalo per accaparrarsi ogni fascia oraria, ogni finestra di decollo. L'avvio della rivoluzione dei cieli è fissato per domenica 30 marzo. Open Sky, è un accordo che ha impegnato per 15 anni i negoziatori delle due sponde dell'Atlantico e che è stato firmato nel 2007: nei primi cinque anni si prevede un aumento complessivo di 25 milioni di passeggeri e un incremento dei benefici economici di 12 miliardi l'anno oltre a 80.000 nuovi posti di lavoro. Fonti della Commissione a Bruxelles stanno seguendo in queste ore da vicino gli sviluppi vorticosi della situazione: dal 30 marzo ad Heathrow, l'aeroporto londinese, aumenteranno del 20% i voli verso gli States, ci saranno 16 aerei quotidiani in più; in Spagna il numero dei voli crescerà del 12%, in Irlanda (lo stato europeo più vicino alle coste atlantiche Usa) del 10%, con la doppia operatività di Shannon e Dublino e con Michael ÒLeary, l'amministratore delegato della leader dei low cost, Ryanair, che vuole lanciarsi sulle rotte atlantiche. Unico potenziale riflesso positivo per l'Italia, la possibilità - evocata da fonti bruxellesi vicine al dossier Open Sky - che a diverse compagnie europee che tentano di accaparrarsi il mercato, soprattutto quello "business", facciano gola gli spazi che Alitalia potrebbe lasciare a Malpensa.

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