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La promessa

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«Andiamo in pensione troppo presto - attacca -. Chi sarà al governo dovrà rimettere mano al sistema previdenziale tornando perlomeno alla vecchia riforma, quella di Maroni. Ma non basterà». E non è tutto. «Siamo il Paese che lavora meno di tutti in Europa - continua - e chi lavora fa meno ore. Un esempio? Nel Comune di Roma tra ferie e permessi si lavorano 39 giorni di meno». La soluzione Berlusconi la vede nella detassazione degli straordinari per incentivare la produzione. A chi gli fa notare che Veltroni promette la stessa cosa, il Cavaliere replica ironico: «Veltroni parla come se fosse all'opposizione; ci fa piacere che almeno uno di loro si sia convertito al nostro credo liberale e liberista». Berlusconi arriva a Cernobbio a braccetto con Michela Brambilla quasi una padrona di casa al Forum in quanto ex presidente dei giovani della Confcommercio. Prima di entrare in sala manda subito un segnale all'avversario: «Ma quale stallo in Senato. Sono sicuro che avremo una larga maggioranza, ma a volte penso che siccome ci attende un compito difficile, se vincono loro gli faccio festa». È un rapido intermezzo scherzoso condito da un altro paio di battute («stamane Veltroni vi ha spiegato il mio programma», «hanno ricandidato tutti i vecchi tranne Visco che volevano mandare in Cina ma poi lo hanno nascosto dietro la pancia di Bettini») ma in complesso il tono di Berlusconi è preoccupato. Non esita a dire che è molto «angosciato anche se continua a essere ottimista» perché riprendere in mano «un'azienda in questa situazione costringerà a dare delle dritte che non saranno accettate pacificamente». Non parla di sacrifici ma dipinge una situazione con poche luci e molte ombre. Il che lo costringe «a fare una campagna elettorale prudente» a promettere «solo quello che può essere mantenuto». Tanto che, per chiarezza con gli elettori, «nel contratto con gli italiani che preparerò dirò le cose che certamente potrò fare». Così i cinque punti in meno di Irpef «si potranno realizzare solo se i conti lo permetteranno». Si conquista la platea dicendo che «condivide» tutte le loro proposte e inserirà nel programma il progetto della creazione di un Dipartimento a Palazzo Chigi per le piccole e medie imprese. Si dilunga sul danno d'immagine all'estero provocato dai rifiuti in Campania» delle disdette piovute su Capri e Ischia, del ristorante «Caruso a Napoli che ha dovuto chiudere il roof garden per mancanza di clienti». «Sono angosciato» sbotta alla fine ma «sono stato costretto a non mollare perché nel centrodestra non sono fungibile». Quanto al risultato elettorale le cifre dell'ultimo sondaggio, dice il Cavaliere, parlano chiaro: «È stato chiesto agli elettori se stavano meglio due anni fa o oggi e il 78% degli elettori della sinistra e il 90% del totale hanno risposto che era meglio due anni fa».

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