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Frattini: "Casini non fa onore a se stesso"

Franco Frattini

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«Un bilancio molto al di sopra di quello che potevo immaginare all'inizio. Sono partito svantaggiato dalla perfomance di Buttiglione (nominato dall'Italia e poi ricusato dagli altri membri europei per le sue posizioni sull'omosessualità ndr). Era un momento complesso per l'Italia: un Paese in difficoltà. E non solo, i dossier sul tappeto erano quanto mai complessi. Ogni paese andava per proprio conto nelle politiche sull'immigrazione. Il terrorismo aveva da poco colpito Madrid e il traffico di droga era al primo posto delle emergenze. Oggi posso dire che l'Europa può contare su una politica comune rispetto all'immigrazione, alle strategie anti-terrorismo: ben 52 attacchi sventati in questi anni. Risultati che parlano da soli». Ma Casini ha bollato come provinciale la sua scelta di lasciare l'Europa per candidarsi al parlamento italiano. «L'onorevole Casini è stato Presidente della Camera e presidente dell'Internazionale Parlamentare. È sorprendente quindi questa sua affermazione e non fa onore agli incarichi da lui ricoperti. Il momento più alto della democrazia è la partecipazione all'impegno politico nell'Assemblea eletta dal popolo. In questi 15 anni numerosi colleghi hanno fatto la mia stessa scelta. La battuta fatta da Casini mortifica il suo stesso ruolo di ex presidente della Camera». Torniamo ai temi affrontati da commissario europeo. Non è una vittoria dei terroristi la formula "meno liberi più sicuri" per arginare i rischi di attacchi? «Sicurezza e libertà è la grande sfida del nostro tempo. Secondo un'indagine di Eurobarometro la stragrande maggioranza dei cittadini europei, si sfiora l'80%, è disposta a fornire i propri dati alle Autorità per scongiurare che un terrorista salga a bordo di un aereo. I cittadini sono pronti». Ora però si pensa di applicare le stesse misure a treni e navi... «Dobbiamo gestire la proporzionalità delle iniziative in questo settore. Se la gente ha paura di prendere un treno o la metro non si può pensare che la paura scompaia se li si fa spogliare e controllare come avviene per gli aerei. La sicurezza in questo caso passa per telecamere a circuito chiuso collegate alle forze di polizia e all'applicazione di altri strumenti tecnologici. La vulnerabilità resta ma se abbiamo sventato tanti attacchi in Europa e se i terroristi degli attentati a Londra sono stati identificati e arrestati lo si deve proprio a un rinnovato coordinamento tra le forze di sicurezza europee. Evidente è l'esempio del somalo fuggito da Londra, tracciato attraverso il suo telefonino sul treno in viaggio lungo la Francia e la cattura in Italia da parte della nostra polizia. L'Europa fa la differenza. E in questo senso va anche l'accelerazione al mandato di cattura europeo che da 12 mesi è passato ad appena 30 giorni». Però, e la vicenda Liechtenstein ne è un esempio così come i fatti di Duisburg l'estate scorsa, le attività illecite e criminali non hanno confini e trovano facile rifugio nel cuore d'Europa... «Sul riclicaggio ho fatto una proposta precisa: rendere immediato il congelamento dei patrimoni mafiosi indipendentemente da dove si è investito. La normativa antimafia non si applica in Estonia come in altre parti d'Europa. Ecco dobbiamo far sì che un provvedimento emesso da un qualsiasi giudice debba valere in tutti i Paesi europei». Un bilancio da commissario che la soddisfa e galvanizzato da questo come affronterà da lunedì la campagna elettorale? «Anzitutto spiegando ai cittadini l'importanza dell'Europa e assicurando più Europa nelle azioni del governo. In questi anni l'esecutivo Prodi ha brillato per il mancato recepimento della normativa europea. Eppure da Prodi e Bonino, già commissari a Bruxelles ci si aspettava di più. Ecco voglio spiegare agli italiani l'importanza di scelte condivise con il resto dei nostri partners. La sicurezza alle frontiere rispetto all'immigrazione clandestina è un problema che va condiviso con la Svezia, a migliaia di chilometri da Lampedusa dove finiscono parte di quei clandestini. Solo questo garantisce noi italiani dall'invasione di clandestini. La stessa cosa per il traffico di droga. L'Italia è al primo posto per i consumi. È assolutamente prioritario scoraggiare il consumo personale e dissuadere il consumo in tutta Europa vuol dire non dare cattivi esempi. Il mio impegno sarà nell'impegno nelle politiche di peacekeeping che l'Ue svolge in varie parti del Mondo. Così in Kosovo è in atto una sfida europea ma dove soldati, poliziotti e magistrati italiani sono in prima linea». E rispetto all'immigrazione islamica? «I rapporti con l'Islam vanno gestiti unitariamente nel rispetto dei diritti umani. Così dobbiamo opporci alla poligamia e a quelle richieste di reversibilità delle pensioni che le seconde mogli hanno presentato. Un problema emerso in varie parti d'Europa e ora anche in Italia. Ci sono violazioni gravissime della condizione della donna che fanno affrontate con provvedimenti continentali». Islam, Israele. A Torino contestata la partecipazione di Israele alla Fiera del libro. Stessa situazione al salone di Parigi con la rinuncia di molti Paesi arabi cosiddetti moderati. «Sono molto preoccupato rispetto a questo. Anche i Paesi arabi moderati pro-occidentali hanno grandi problemi rispetto a questa tematica. Ma l'Europa deve avere una posizione di grande fermezza contro l'antisemitismo e le posizioni contro Israele. In tutti i paesi europei sono aumentati i fenomeni di antisemitismo. Israele ha il diritto di esistere e non si può mettere in dubbio. Il governo Prodi con D'Alema che va a braccetto con gli Hezbollah non ha certo favorito un clima di distensione in Medio Oriente. Sono tutti punti che dovremmo affrontare con il massimo impegno. In Italia e in Europa». Frattini scende in campo. Dopo c'è un futuro da ministro? «Sono molto scaramantico. Prima vinciamo le elezioni, poi si vedrà. Ora ho il dovere di dare il mio contributo al dibattito democratico. Il 15 aprile poi si vedrà. In base al risultato mi farò venire delle idee». Le priorità del governo che verrà.. «In primo luogo rasserenare i cittadini aiutandoli a uscire dalla difficoltà economica che si è fatta intollerabile. Questa è l'urgenza delle urgenze. Arrivare a fine mese non deve essere più una scommessa. Mettere in campo le soluzioni proposte dal programma presentato da Berlusconi deve essere il nostro primo impegno. Garantendo però sicurezza e giustizia».

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