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Fabrizio dell'Orefice [email protected] ...

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Ma non detta la linea, sta spiegando la strada all'autista. E che alleati s'è ritrovato Ciarrapico? «S'è ritrovato in una grande marmellata. C'è di tutto. Un grande partito di centro. Anzi, non è manco un partito. È una lista civica». Addirittura? «Adesso si renderà conto che deve andare a fare i comizi per Fini». Ed è un male? «Lo chieda a lui. Io ho conservato tutti gli articoli che scriveva su e contro Fini, Alemanno e Fazzone a Latina. Quando vuole li rileggiamo». Candidature così a destra possono crearle problemi? «S'illudono, hanno fatto una lista apposta per togliermi voti». Capolista Pera, numero due Gasparri... «No, i primi tre, e il terzo è Dini, me li fanno guadagnare. Penso al resto. Quando Ciarrapico scorrerà la lista tra qualche giorno capirà che l'hanno preso in giro». Come in giro? «Guardi a che posto l'hanno messo. Undicesimo, nemmeno Santa Maria Goretti può farlo eleggere. Può stare tranquillo, Bittarelli l'hanno trattato peggio, diciassettesimo». Scusi, ma se il Pdl vince nel Lazio Ciarrapico sarà senatore. «Ma non vincerà mai». E come fa ad essere sicuro? «Perché negli ultimi anni a Roma il centrodestra ha vinto solo due volte. La prima nelle Regionali del 2000 e la seconda nelle elezioni politiche 2006 al Senato». Quando lei era capolista di An. Insomma solo con Storace può vincere? «Ho citato due dati, tutto qua». Altro dato: Ciarrapico era uno suo sostenitore, venne anche all'assemblea costituente della Destra. E ora è con il Pdl... «Ricordo che disse pesta e corna di An. Anche Berlusconi disse che era a casa sua. Forse pensava che poteva portarsi via anche le chiavi». Lei disse qualcosa di concettualmente antisemita sostenendo che non sarebbe mai andato in Israele per fare il ministro. «E Berlusconi disse che condivideva parola per parola il mio intervento». Ma ha senso fare oggi una campagna elettorale su fascismo e antifascismo? «Lo chieda a Fini, che è il grande alfiere dell'antifascismo militante». Ma lei condivide quello che ha detto Ciarrapico? «Dico quello che ho sempre detto: il fascismo ha avuto luci e ombre. La luce per esempio è la legislazione sociale. Che non rinnego». Che farà dopo il 14 aprile? «Avremo sicuramente un senatore nel Lazio e siccome a Palazzo Madama sarà pareggio il Pdl dovrà scegliere se governare con noi o con il Pd». Già pensa all'accordo? «Sono loro che dovranno decidere». Ma perché lei attacca Berlusconi e la Santanchè no? «Tranquillo, la pensiamo allo stesso modo».

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