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Liste, il Vaticano fa la guardia

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Interventodi carattere «politico» del Segretario di Stato vaticano: nelle parole pronunciate ieri a Baku, Bertone ha espresso con chiarezza il suo proposito di accertare in quale misura gli schieramenti elettorali in campo saranno capaci di onorare l'impegno del rispetto dei valori cattolici. «Durante questo viaggio - ha infatti spiegato il cardinale in visita nella capitale dell'Azerbaigian - posso affermare di aver dimenticato l'Italia. Forse non dovrei dirlo, perché è quasi vergognoso, ma riguardo la situazione dell'agone politico italiano non sono stato aggiornato neanche da un messaggino». «Ma — ha poi tenuto a precisare — anche se da una parte sono contento di questo, ciò non toglie che al mio ritorno mi tufferò nei problemi italiani e vedrò se i cattolici stanno emergendo al centro a sinistra o a destra, e se i valori cristiani sono supportati da un vero impegno». Chi riteneva che la Chiesa Cattolica intendesse disinteressarsi degli avvenimenti politici italiani connessi alle prossime elezioni è servito: il numero due della Santa Sede sarà personalmente impegnato a controllare se i valori cristiani irrinunciabili, a cui si richiama con insistenza lo stesso Benedetto XVI, saranno tenuti in considerazione oppure ignorati dalle forze politiche in campo e dai loro leader. E un'attenzione maggiore, stando alle parole di Bertone, il Vaticano la riserverà proprio a quei dirigenti politici che nelle loro dichiarazioni pubbliche amano professarsi strenui difensori dei principi cattolici. L'intervento del Segretario di Stato è di quelli piuttosto inattesi, tanto che alcuni osservatori lo hanno definito inusuale: nei modi e nei toni informali tipici di una dichiarazione «a margine», l'esponente della gerarchia che guida la politica vaticana ha di fatto rivendicato non solo il diritto ma il dovere della Chiesa di esprimere pubblicamente valutazioni autonome e fondate sulla dottrina riguardo le decisioni dei politici italiani. Segno evidente che Oltretevere si percepiscono anzitutto i rischi legati a una deriva «laicista» del quadro politico italiano; e in secondo luogo che si desidera mettere in guardia rispetto all'uso illegittimo da parte di alcuni leader della etichetta di «politico cattolico». Da qui il proposito di Bertone di «tuffarsi nei problemi italiani». Il Segretario di Stato, che nel suo viaggio di questi giorni ha visitato la chiesa russo-ortodossa con il vescovo Aleksander e ha inaugurato la prima chiesa cattolica della repubblica caucasica, ha anche pronunciato un'ulteriore previsione ecumenica nonché politica: il momento dell'atteso incontro tra Benedetto XVI e Alessio II, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, si sta avvicinando. «Vi sono segnali positivi in merito — ha infatti affermato il Segretario di Stato — che provengono sia dallo stesso patriarcato di Mosca e dai suoi rappresentanti, sia dai vescovi e dai metropoliti. Le difficoltà che ancora persistono nei rapporti tra Chiesa Cattolica e mondo ortodosso russo si vanno rapidamente diradando».

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