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E al Palalido si balla sulle note dei Village People

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Gli sguardi si rivolgono verso il palco, ma non c'è nessuno. La voce se ne accorge: «No, no. Ma dove guardate? Siamo quassù». Gli occhi cercano nel vuoto, l'attenzione si rivolge verso l'alto, dove all'improvviso, all'ultimo piano nel lato opposto del pulpito, è apparsa un'orchestrina, c'è un gruppo pop di ragazzi con tanto di tastiera, batteria e chitarre. Attaccano a suonare. Prima canzone: «Ymca» dei Village People. Poi «Enola Gay» e «Video Killed the Radio Stars». Invitano il pubblico a partecipare: «Su le mani», «Insieme a noi», «Sventolate le bandiere». Per una buona mezz'ora sembra di stare in un villaggio d'estate. «Suuuu le maniiiiii, su, su, su». Il repertorio è vario. Si passa da «Sarà perché ti amo» dei Ricchi e Poveri a «Boccadirosa» di De André a ritmo di tarantella. Poi tocca alla musica spagnola con un Ricky Martin d'annata. C'è spazio anche per una «Camiseta nera», che però non ha nulla di politico. Il pubblico batte le mani. I ragazzi conoscono le canzoni e le cantano. C'è chi accenna a balli di gruppi. Tre quarantenni deputati di An (Butti, Airaghi e Saglia) nelle prime file non resistono, danzano moderatamente, seguono la musica con le gambe e le braccia. Il parterre se la ride. Nell'area vip si scherza. Si cominciano a fare le prove per quando arriveranno i big, tra poco iniziano le dirette televisive. E allora, sempre a ritmo di musica, il cantante del gruppo chiede di provare a far sventolare le bandiere: «Su, seguite me, prima a destra poi a sinistra. Forza, tutti insiemeeee». È un popolo variegato quello del Palalido. Ci sono i giovani, quelli che hanno messo su lo striscione: «Silvio, clonati». E ci sono anche due signore in età un po' avanzata che hanno conquistato le prime file: vogliono mostrare al Cavaliere che si sono fatte un calendario nude, vestite solo di bandiere di Forza Italia. Anche quelle ormai sono storia. Forse archeologia. F.d.O.

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