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Incidenti sul lavoro, decreto più morbido

Damiano

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Maalla fine, visto che è uno degli ultimi provvedimenti di Prodi, come molti alti precedenti ha scontentato un po' tutti. Confindustria che usa parole pesanti, la sinistra radicale non ci sta. Tanto che il rifondaiolo Ferrero avverte: «Peccato che il decreto sia stato ammorbidito». La novità più rilevanti del decreto contro le morti bianche approvato ieri dal Consiglio dei ministri (e che estende a tutti i lavoratori, anche precari, la piena tutela contro gli incidenti sul lavoro) è l'arresto da sei a diciotto mesi per gli imprenditori che non fanno la valutazione del rischio nelle aziende con particolari pericoli per la salute dei dipendenti. Ma si prevede anche una graduazione delle sanzioni che, nei casi di inadempienza meno gravi, possono essere trasformate in ammenda. E per chi si mette in regola, solo sanzione pecuniaria, da 8 a 24 mila euro. Sanzioni. Arresto da sei a diciotto mesi per il datore di lavoro che non abbia effettuato la valutazione dei rischi cui possono essere esposti i lavoratori in aziende che svolgano attività con elevata pericolosità. Nei casi meno gravi di inadempienza, al datore di lavoro si applica la sanzione dell'arresto alternativo all'ammenda o della sola ammenda. Al datore di lavoro che si metta in regola non è applicata la sanzione penale ma una sanzione pecuniaria. Riduzione della pena anche per chi comincia a eliminare concretamente le conseguenze della violazione o che adempia, pur tardivamente, all'obbligo violato. Nel primo caso si avrà una riduzione della pena, nel secondo solo una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 8.000 a un massimo di 24.000 euro. Possibilità esclusa in caso di datore di lavoro recidivo o se ci sono stati infortuni gravi proprio in conseguenza della mancata valutazione del rischio. Fondi. Gli importi in denaro raccolti con le sanzioni pecuniarie verranno utilizzati per finanziare la prevenzione. Meno burocrazia. Ridotti gli obblighi formali che non incidono sulle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Documento di valutazione del rischio. Riguarderà le aziende committenti di appalti e sub appalti. Servirà ad analizzare tutte le possibili situazioni di pericolo o rischio in tutte le lavorazioni che vedano coinvolte le diverse Aziende che operano nello stesso sito produttivo. Libretto sanitario personale. Seguirà l'intera vita lavorativa, anche quando si cambierà lavoro. I dati raccolti dal medico dell'azienda verranno annualmente comunicate al Servizio Sanitario Nazionale per il tramite della Asl territorialmente interessata. Sarà cosà possibile avere a disposizione una informazione epidemiologica per milioni da lavoratrici e lavoratori sottoposti a visite mediche professionali. Viene confermato l'obbligo per le Aziende di tenere un registro dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni. Rappresentanti. In tutte le Aziende si debbono tenere le elezioni indipendentemente dal numero dei dipendenti e viene istituito il rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza territoriale. Nasce anche il Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza di Sito (porti, cantieri grandi opere, siti industriali) che superino la presenza di 500 lavoratori con più Aziende.

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