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Alitalia, meno tagli nel piano Air France

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«Gli esuberi potrebbero essere anche meno di quelli già previsti dal piano industriale di Alitalia - ha detto il sindacalista - e ci è stato garantito che sul fronte del lavoro non ci saranno stravolgimenti nè tagli traumatici». I sindacati però avvertono: «La logica del prendere o lasciare non può far parte di un tavolo di confronto. Non firmeremo nessun accordo a prescindere» e chiedono così un incontro a breve con il presidente di Air France, Jean-Cyril Spinetta. Preoccupano invece i tempi strettissimi imposti dalla liquidità che si assottiglia (in cassa sono rimasti 282 milioni). Lunedì si riunirà il cda della compagnia francese e l'offerta per l'acquisizione di Alitalia sarà presentata entro il 14 marzo. Sul fronte politico l'operazione sembra aver ricevuto il placet sia da parte di Veltroni sia di Berlusconi. Il Cavaliere però auspica che la compagnia di bandiera mantenga marchio e nome, cioè i simboli dell'italianità. Anche il fronte del Nord, infuriato per il ridimensionamento di Malpensa a favore di Fiumicino previsto dal piano Alitalia, sembra aver accettato l'idea di dover trovare altre compagnie capaci di colmare la riduzione delle rotte intercontinentali. In pole position c'è la cordata formata da Air One e Intesa Sanpaolo. Martedì il Consiglio di Stato si pronuncerà sul ricorso contro la trattativa in esclusiva concessa ai francesi presentato dalla compagnia di Carlo Toto, già respinto in primo grado dal Tar. Ma Air One ha vinto invece la battaglia legale su Volare Group. La gara per acquisire la compagnia low cost si ripeterà e in caso di vittoria Toto potrebbe sviluppare meglio le rotte di lungo raggio da Malpensa. Ieri il titolo Alitalia ha ripreso quota (+3,71% a 0,606 euro).

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