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Porte aperte ai francesi, ma non vanno spalancate del ...

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Dopo le parole del Cavaliere che stoppavano i francesi e rilanciavano il ruolo dell'aeroporto di Malpensa, si è riaperto lo scontro. Con D'Alema a chiedere di precisare se veramente c'è una cordata di imprenditori italiani, e gli attacchi di Bruno Tabacci: «Berlusconi invece di professare la virtù del coraggio fa il protezionista. Siamo noi - dice il leader della Rosa Bianca - a dover indicare al Paese la via del confronto» con gli altri mercati. Silvio Berlusconi, da politico con alle spalle un enorme esperienza di imprenditore, non si tira di certo indietro. «Bisognerebbe portare in Alitalia una modifica in profondo», ha detto il leader del Popolo della libertà nel corso della registrazione di Porta a Porta. «Il fatto - ha aggiunto - che si possa pensare ad una public company con Alitalia, Air France e Klm credo possa essere possibile, ma mantenendo Alitalia una compagnia di bandiera, con la bandiera sugli aerei e gli uffici Alitalia nel mondo». Insomma, ha aggiunto, «vorrei che nella trattativa l'Alitalia restasse identificabile come compagnia di bandiera». Quindi, non si tratterebbe di protezionismo, bensì di difendere l'idea del made in Italy. Un'idea ampiamente espressa in tutto il programma del Pdl, e che il centrodestra porterà al governo, se vincerà le elezioni di aprile.

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