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Fabio Perugia [email protected] Sono stanchi anche di ...

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Sono stanchi di essere illusi. Sono esausti. E stavolta non metteranno la loro «X» sopra il suo nome. Sono i delusi dell'Udc che hanno deciso di non dare fiducia a Pier Ferdinando Casini. Vengono da tutta Italia. Dalla Puglia, dalla Lombardia, dalla Sicilia, in trentacinque dalla Sardegna. «E chi dice che il centro sono quelli lì? Chi dice che i cattolici stanno con Casini?». Di certo non lo dicono loro, il popolo di Carlo Giovanardi. Che affollando il teatro - romano - Capranica per il convegno dei Popolari liberali si spella le mani, tanto le batte, per l'uomo che gli ha accolti nel Popolo della libertà: Silvio Berlusconi. Altro che Casini. Il Cavaliere lo attacca e parte la standing ovation. «Vai Silvio! Grazie di aver spostato Forza Italia e Alleanza nazionale verso i cattolici moderati». A metà sala c'è anche il tifo da stadio. Vestito modestamente, ma con un cappotto - sarà l'occasione importante - spinato grigio elegantissimo, un signore di Barletta sembra il capofila del movimento anti-Casini. «Oh, questa sì che è una proposta politica seria - continua parlando con un compaesano seduto al suo fianco - non come l'Udc che è incoerente». Gli elettori di Giovanardi sono contenti del Pdl, sanno che sono l'Udc o la Rosa Bianca a non aver voluto capire. Dicono di esser rimasti fermi, di non aver cambiato loro, ma di esser stati traditi dagli altri, dai vecchi amici. Quando tutti gli oratori finiscono di parlare si riversano per le strade del centro di Roma. «Sì, sono uno di quelli che sta con Giovanardi - dice Romolo B. di Modena - Sto con lui dai tempi della Dc e ora da cattolico chiedo di essere rappresentato veramente, non come prima. Mi piacerebbe che quella Dc ritrovasse spazio nel partito di Belrusconi. Casini? Ha sbagliato, abbiamo scoperto che non è né un opportunista né uno intelligente». Pure Raffaele F. se la riprende con Pierferdy. Dice «che ha tradito tutti, è solamente un egocentrico. Da cattolico ora sto con Berlusconi. Lui è uno moderato da sempre». «Sì, sì è un egocentrico, hai detto bene - ribatte Antonio P. che appoggiato a un camioncino di una tv ascoltava interessato - Il problema è che non è un coerente, non doveva fare tutti questi giochetti». A piazza Capranica sbuca tra la gente anche Gianfranco Rotondi (DcA) che invita le persone che lo accerchiano «a riprenderci le nostre motivazioni, i nostri valori». Tutti quelli che lo ascoltano due anni fa hanno votato Udc. «Ma Casini ora non lo vogliamo - spiega Vittorio G., un'altro di Barletta - Mi piacerebbe un movimento ispirato ai principi di Aldo Moro e in questo movimento, il Pdl, c'è molto del suo pensiero. Direi che il Popolo della libertà di Berlusconi è la nuova Democrazia cristiana. Parlare di Casini? È inutile». Casini, Casini, Casini. In realtà è lui il bersaglio, e il Pdl il grande sogno. «Pier Ferdinando mi sembra un grande punto interrogativo - dice un abruzzese, Sergio M. - uno che ti lascia proprio disorientato. Insomma, non si capisce che dice e che fa. Il Pdl è chiaro: mi parla di famiglia, di soldi per arrivare a fine mese. Ci sono i progetti. Dall'altra parte invece prevale solo il desiderio di una poltrona».

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