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La notizia era nell'aria da giorni, ma ora è ufficiale. ...

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Un faccia a faccia breve perché, fanno notare alcuni dei presenti, «quando c'è accordo su tutto c'è poco da discutere». Così, il 13 e 14 aprile Pd e Idv saranno insieme alle elezioni. Due simboli, due liste separate, un unico candidato premier (Veltroni) e un impegno: dopo il voto verranno creati gruppi unici mentre l'Italia dei Valori, contestualmente, avvierà un percorso che la porterà a confluire nel Pd. Per ora l'intesa verrà testimoniata da un programma comune che avrà tra i suoi capisaldi l'approvazione di una legge che impedisca la candidatura di chi sia stato condannato (questo «patto etico» varrà già nella composizione delle liste), oltre a un impegno per interventi più incisivi sui costi della politica e sulle ingerenze della politica in alcune sfere di pubblico interesse. E sia ben chiaro: questa alleanza sarà l'unica che farà il Pd nella campagna elettorale del 2008. Parola di Walter Veltroni. Dopo le tensioni dei giorni scorsi, quindi, i due partiti possono tirare un sospiro di sollievo. «Italia dei valori ha concluso positivamente il dialogo con il Partito democratico - ha detto Di Pietro ai giornalisti dopo la riunione - Abbiamo raggiunto un accordo non solo elettorale, ma programmatico, politico e progettuale, un impegno politico per una legislatura che noi vogliamo di governo e di responsabilità, da mettere in alternativa al progetto del paventato ritorno di Berlusconi - ha sottolineato -, ma soprattutto non contro, ma per costruire un Paese migliore, basato su un programma che tiene insieme solidarietà, libertà, legalità e difesa delle fasce sociali più deboli». E a proposito di alleanze, Veltroni in mattinata aveva avuto anche una riunione lampo con i Radicali. Marco Pannella ed Emma Bonino auspicavano di poter accedere a una presunta coalizione con il Pd, ma Veltroni ha scartato subito l'ipotesi concludendo l'incontro con un nulla di fatto. L'ex sindaco di Roma - si è dimesso ieri - ha detto che prevede una modalità alternativa di alleanza con i Radicali, ma non quella della coalizione. Così la coppia Pannella-Bonino è rimasta a bocca asciutta in attesa della controproposta di Veltroni. Ma è bastata l'alleanza tra il segretario e Di Pietro a far scattare l'ira della sinistra radicale. «Non è vero che il Partito democratico corre da solo. Quello che Veltroni a Spello non è la verità», critica Cesare Salvi della Sinistra democratica. Mentre Pino Sgobio dei Comunisti italiani giudica il Pd «allergico alla sinistra», criticando la scelta di aver lasciato la Cosa Rossa fuori dalle alleanze, e promette di spedire al loft un dossier su tutte le disobbedienze dei dipietristi. «Se l'obiettivo è quello di cancellarci - ha detto il Socialista Enrico Boselli - Veltroni ha trovato in Di Pietro un ottimo compagno di strada». «È incredibile che il gruppo del Pd preferisca allearsi con l'Idv e non con noi», incalza Gavino Angius. Anche il centrodestra attacca il «ma anche...» di Veltroni. «Avevano detto correremo da soli - dice Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi - E invece ecco che Veltroni si allea subito con il gruppo più oltranzista che esista in Italia nel campo della giustizia. Complimenti!». Sempre da Forza Italia Maurizio Lupi attacca: «Veltroni non si smentisce mai e recita sempre lo stesso motto: corriamo da soli, ma anche... Come dire insomma che non si esclude nulla». Da Alleanza nazionale ci pensa il presidente dei senatori Altero Matteoli a dare una bacchettata al Pd: «Veltroni getta la maschera in grande anticipo a quanto si potesse immaginare. Scacciando i socialisti di Boselli e i Radicali e imbarcando Di Pietro - mostra come la sua e quella del Pd è una mera operazione di facciata».

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