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Berlusconi: «Bisogna ridare sicurezza al Paese»

Silvio Berlusconi

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E se il motto «meno tasse per tutti» resta sempre il cavallo di battaglia per rilanciare il Paese, nella prossima tornata il Cavaliere vuole dare risposta al senso di smarrimento dei cittadini di fronte agli atti di violenza e illegalità. «Voglio che il mio programma sia estremamente concreto» e prevederà «tolleranza zero con i rom, con i clandestini e i criminali - ha detto il leader di Forza Italia intervenendo in collegamento telefonico al Tg4 - Reintrodurremo inoltre subito il poliziotto e il carabiniere di quartiere in tutte le città dai 15 mila abitanti in sù». Berlusconi inoltre non ha dubbi sui numeri. «Noi abbiamo un vantaggio che viene fuori dai dati elettorali: il partito del Popolo delle Libertà oggi è al doppio del Partito democratico di Prodi». Proprio così, perché secondo il Cavaliere dietro il Pd di Veltroni c'è sempre la regia del premier uscente con tutta la zavorra del bilancio fallimentare dell'ultimo governo. «Siamo al 50% e Prodi è al 26% - sentenzia Berlusconi - Questo dicono i sondaggi». In Italia oggi «c'è più paura, più povertà e più insicurezza», per questo motivo il Popolo delle libertà in campagna elettorale punterà su un messaggio forte: «Ho varato quello che è il primo messaggio di promozione» che sarà appeso «sui muri delle città: la sinistra ha messo il Paese in ginocchio, rialzati Italia». Il leader azzurro prosegue nella sua analisi impietosa. «Il governo Prodi ha fallito, l'Ulivo ha fallito, l'Unione ha fallito, la sinistra ha fallito e dopo un risultato elettorale alla pari, nonostante la nostra offerta di collaborazione si sono presi tutte le istituzioni e nonostante questo hanno fallito e scontentato tutti, famiglie, giovani, anziani, operai, professionisti e Chiesa». C'è un'eredità «che è molto negativa - ha sottolineato il Cavaliere - con un immagine dell'Italia distrutta dall'emergenza rifiuti». Una situazione, ha proseguito Berlusconi «che è estremamente difficile anche considerando la congiuntura internazionale. Ma - ha precisato - credo che, rimboccandosi le maniche, l'Italia possa tornare a progredire». Certo, ha aggiunto, «bisogna fare una serie di cose» Innanzitutto «bisogna ridurre la pressione fiscale. Voglio poi che il mio programma sia estremamente concreto e che preveda tolleranza zero con i rom, con i clandestini e con i criminali». Non solo. «Occorre far costare meno lo stato ai cittadini. Serve un programma di edilizia per i giovani e torneremo ad aprire i cantieri per le grandi opere per il ponte sullo Stretto e le grandi infrastrutture del Paese». Insomma, Berlusconi è pronto ad alzare la posta per tornare a essere l'inquilino di Palazzo Chigi dopo la parentesi del centrosinistra durata meno di due anni. Convinto che gli italiani gli daranno ragione. Nessuna novità sul fronte delle alleanze: in queste ore è partito il dialogo con l'Udc di Pierferdinando Casini, mentre con la Lega Nord i patti sono chiari: i seguaci di Bossi, ha spiegato l'altro ieri Berlusconi, si presenteranno con il loro simbolo solo dove il partito è più forte, cioè al Nord. Dal Lazio in giù spazio al Popolo delle Libertà, la nuova formazione unitaria composta da Forza Italia e Alleanza Nazionale. Ma non sono escluse nuove intese. Tant'è che ieri sera il leader della formazione politica La Destra, Francesco Storace, è giunto intorno alle 20 a Villa San Martino di Arcore per una cena con Berlusconi. Lo stesso Storace, nel pomeriggio, aveva reso noto l'incontro che avrebbe avuto insieme al suo Stato maggiore con il Cavaliere. Al centro dell'incontro, l'eventuale alleanza de La Destra con il Popolo della Libertà.

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