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Binetti (Pd): "Contro di me anche la Cgil. Non vogliono il confronto"

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[...]che a Il Tempo racconta le proteste che ieri hanno accolto lei e Giuliano Ferrara direttore del Foglio, entrando nella sala conferenze dell'aula Pacis di Cassino, per un convegno organizzato in occasione della trentesima giornata per la vita. «È sorprendente la presenza delle bandiere della Cgil tra i fischi e le proteste in una giornata tutta dedicata al rispetto della vita» spiega la Binetti Un clima di intolleranza, dunque? «La cosa che non mi sorprende è che c'erano le stesse bandiere e le stesse accuse che si erano viste e sentite fuori della Sapienza in occasione della visita del Papa». Molta demagogia e poca sostanza? «Già. Basta dire che abbiamo invitato un rappresentante della protesta a esporre le ragioni del dissenso. Ebbene ha detto che non voleva aspettare i tempi del dibattito. O parlava subito o se ne sarebbe andato». Come è finita? «Se ne è andato. Non aveva tempo per attendere il suo turno». Una protesta strumentale, dunque? «Quello che mi suona strano è la volontà di contestare da parte della Cgil in un'occasione in cui c'eravamo io, Giuliano Ferrara e l'abate di Montecassino che è un medico». Il tema dell'aborto è caldo. Sarà per questo che c'è attenzione? «Sicuramente in questo momento c'è un concorso di cause per cui l'attenzione al tema della vita, mai come ora, è stato al centro del dibattito». La politica lo sente? «Io ho chiesto che il "valore della vita" venisse inserito e avesse un valore centrale nel manifesto del Partito Democratico. Ebbene c'è stata un'accoglienza positiva e schietta anche dalla parte più laica del partito». Per ora solo parole però? «Quello che è fondamentale è che non c'è fronte dell'opinione pubblica che non sia stato sensibilizzato. Ora si deve passare ai fatti concreti». Che cosa intende? «Sicuramente una parte importante delle elezioni avrà nel tema della difesa e vita e dalla famiglia un grosso punto. Per questo ho invitato il mio partito a prendere una posizione forte sull'argomento. L'opinione pubblica che guarda a sinistra deve vedere nel Pd la garanzie della difesa di questi valori. E in particolar modo il fatto che la vita va difesa dal concepimento fino alla morte». Non teme fronde interne su questo punto? «È una linea che che non sarà facilmente assorbita. Mi accontenterei del fatto che diventi maggioritaria tra le componenti interne». Prevede una convergenza su questi temi tra centro destra e centro sinistra nel prossimo Parlamento? «Certi valori non hanno ideologia. Il rispetto della famiglia e della vita sono degli argomenti per i quali la possibilità di creare alleanze trasversali non mi sorprenderebbe». Qual è la sua posizione sul documento dei ginecologi romano sulle cure da prestare al feto nel caso di aborto terapeutico? «Non dice nulla di nuovo. Il bambino per il solo fatto di essere nato deve avere diritto a tutte le cure. Aver riaffermato questo principio assume un impatto formativo importante sotto il profilo scientifico, tecnico ed etico».

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