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Le tute blu strappano 127 euro di aumento

Metalmeccanici

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[...] troveranno, nell'arco dei prossimi trenta mesi, 127 euro in più. Ai lavoratori che non hanno un contratto integrativo aziendale la rivalutazione della retribuzione sarà di 260 euro e cioè pari a 20 euro mensili per 13 mesi su base annua. Arriverà anche una una tantum di 300 euro per compensare i 9 mesi trascorsi dalla scadenza dell'ultimo contratto. Una somma che sarà erogata in un'unica soluzione a marzo 2008. L'intesa, si è augurato il premier Romano Prodi, deve essere «premessa per migliorare produttività e efficienza di tutto il sistema e dare maggiore potere d'acquisto ai lavoratori» e consente di «guardare il futuro con una prospettiva più favorevole». «Un risultato di grande rilevanza» ha detto Cesare Damiano, ministro del lavoro e mediatore per conto del governo nella trattativa che non riusciva a superare lo stallo in cui era finita. Per Federmeccanica, l'associazione che rappresenta le aziende del settore, si è trattatto di un contratto «chiuso guardando avanti, nell'interesse del Paese e dei lavoratori». Soddisfatti i sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil. I punti dell'accordo. L'aumento dei 127 euro arriverà in tre scaglioni: 60 euro a gennaio 2008, 37 a gennaio 2009 e i restanti 30 a settembre 2009. Da gennaio 2009 le differenze che ancora permanevano tra la disciplina degli impiegati e degli operai saranno cancellate. Previsto un obbligo di informazione sulla sicurezza da parte delle imprese ogni 6 mesi. Cambia l'orario di lavoro, I sabati di straordinario «comandati» cioè non eludibili passano da 4 a 5 nelle imprese con almeno 201 dipendenti e da 5 a 6 nelle imprese di minori dimensioni. Uno dei sette permessi annui retribuiti a fruizione collettiva potrà essere spostato dall'azienda all'anno successivo con fruizione individuale. Fissato in 44 mesi il limite massimo per i contratti a termine. Le reazioni. Soddisfatto per l'accordo ma critico per le forme che ha preso la vertenza il presidente di Confindustria Luca di Montezemolo. «Per l'atteggiamento ostinato e conservatore del sindacato non è stato possibile introdurre innovazioni significative», ha affermato in serata l'associazione degli industriali ricordando che «abbiamo assistito a gravi degenerazioni delle forme di conflitto e di convivenza civile come i ripetuti blocchi stradali». E accusa Fim, Fiom e Uilm «di non condividere l'obiettivo della crescita economica, unica strada possibile per aumentare le risorse a disposizione». Positivo invece il commento del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, secondo cui è stata «sventata l'arrogante operazione di Confindustria, che tentava di far saltare l'istituto del Contratto nazionale di lavoro». «Dopo un confronto molto duro è stato raggiunto un buon accordo» ha detto il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. Un buon accordo anche per i leader della Cisl, Raffaele Bonanni e della Uil, Luigi Angeletti che chiedono anche la riforma del modello contrattuale. Bonanni e Angeletti ritengono che ora bisogna «ridurre le tasse sugli aumenti contrattuali a tutti i lavoratori». «Il paese - ha detto Bonanni - ha bisogno di maggiore produttività ed efficienza per poter redistribuire più risorse ai lavoratori». Il numero uno dell'Ugl Renata Polverini auspica che «ora si possa accelerare la chiusura degli altri contratti e affrontare l'emergenza salari». F.C.

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