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Napoli, nel caos rifiuti la procura assalta il Cav

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L'ipotesi di reato è corruzione. Mentre la Campania è alle prese con l'emergenza rifiuti, la procura di Napoli resta in ascolto delle intercettazioni tra Saccà e il Cavaliere. Il leader del centrodestra, poco dopo aver ricevuto la notizia, è volato da Roma a Milano per andare a trovare la madre, Rosa. «Spero che si vada presto al voto e gli italiani ci diano una maggioranza sufficiente a poter fare una riforma in profondità della giustizia e della maggistratura», dice Berlusconi appena atterra a Milano. «Questa è un'inchiesta inesistente, semplicemente ridicola. Mentre la Campania è sommersa dai rifiuti, la procura si occupa di queste cose». Forza Italia si stringe attorno al suo leader. A iniziare dal portavoce del Cavaliere, Paolo Bonaiuti: «Qualche ingenuo pensava che la magistratura napoletana fosse impegnata nell'individuare i responsabili di questo scandalo della spazzatura che ha distrutto l'immagine dell'Italia nel mondo. E invece - dice il deputato azzurro - la solita magistratura politicizzata cerca invano di colpire l'immagine del leader dell'opposizione con accuse ridicole e risibili. Che vergogna». La tesi dei parlamentari azzurri è che nel momento di grande difficoltà del governo Prodi, la magistratura stia «lavorando» per ridimensionare la figura mediatica e rappresentativa del centrodestra di Silvio Berlusconi. E di fronte alle intercettazioni, che hanno spedito nel polverone Saccà e il numero uno di Forza Italia, ancora una volta la sinistra resta in silenzio. Più volte aveva condannato la pubblicazione di conversazioni telefoniche private, ma stavolta niente. E niente ancora c'è da commentare sul rinvio al giudizio. A parlare, tra i pochissimi, c'è il ministro Di Pietro. «I fatti di rilevanza penale addebitati a Berlusconi saranno valutati e stabiliti nelle varie sedi proprie - spiega il titolare delle Infrastrutture - ma è certo ed evidente che questa volta Berlusconi non si può trincerare dietro la scusa di un complotto nei suoi confronti, poiché le intercettazioni parlano chiaro». Di Pietro non ci va morbido, difende la «sua» categoria e sferra l'ennesimo assalto: «Evidenti sono anche i favoritismi e le attività poste in essere in una società che svolge un servizio pubblico quale è la Rai, usata a scopi personali», conclude Di Pietro. E se Daniele Capezzone paragona gli uomini della procura a dei marziani, è il presidente dei senatori di FI a rispondere al leader dell'Italia dei valori. «È il momento di interrogarsi sempre di più sulla stato di salute della giustizia - dice Renato Schifani - e di chiedersi seriamente per quale motivo gli italiani non hanno più fiducia in quel potere giudiziario che spesso impegna tempo e denaro pubblico, per indagini che nella maggior parte dei casi non approdano a nulla», denuncia Schifani. Ci va pesante Sandro Bondi. Se non si interverrà contro questo clima di «barbarie e inciviltà» non resterà che ricorrere alla «disobbedienza civile», minaccia il coordinatore nazionale degli azzurri. «La sensazione anche oggi - continua Bondi - è di vivere in un Paese capovolto». Parla di «straordinaria fantasia partorita dalla procura», invece, Osvaldo Napoli (FI). Per il vicepresidente dell'Anci «nessuna telefonata è stata intercettata per capire chi ha lasciato Napoli allo sbando, chi ha condannato milioni di persone a vivere in un lazzaretto. I magistrati di quella terra sono tutti occhi e orecchie per la signora Lonardo e suo marito Mastello, per Berlusconi e Saccà. Mai una volta - continua Napoli - che venissero intercettati camorristi, guappi, assassini, spacciatori. C'è una nuova tavola dei delitti che si sta scrivendo in Italia». Nel centrodestra anche il berluscones Maurizio Gasparri invita il procurature Mancuso a occuparsi un po' di più dei rifiuti. «Violazione della legge» è invece il commento di Carlo Giovanardi dell'Udc. La Lega sintetizza lo scontento dell'opposizione. «Da Napoli oggi (ieri, ndr) arriva altra spazzatura, ma nei confronti di Berlusconi - dice Roberto Maroni - Contro di lui ci riescono sempre e in tempi record». Fab. Per.

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