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«Le segnalazioni un reato? È la politica»

Silvio Berlusconi

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[...] mentre conversa in Transatlantico si improvvisa difensore dell'ex ministro. Il Cavaliere ne fa una questione di realismo politico. «È la normalità della politica. L'unico che non lo fa, per costituzione, sono io ma i partiti si combattono e dicono in quella posizione ci deve andare qualcuno che dico io. Questa è la vita politica di tutti i giorni e allora qua dentro - dice con un gesto della mano che abbraccia il palazzo di Montecitorio - dovremmo essere tutti sotto processo. Se fosse un reato ma non è un reato. Questa è la politica». Quanto alla magistratura «bisogna darle una regola perchè ormai è disistimata e secondo i sondaggi, ha la fiducia di appena il 12% degli italiani». Poi ha precisato di avere ancora «fiducia nei magistrati e nonostante abbia subito più procedimenti di chiunque altro, sono sempre stato assolto».Certo, ha aggiunto a proposito delle sue assoluzioni, «io ho anche una disponibilità, anche finanziaria, e una disposizione all'ottimismo che non tutti i comuni cittadini possono avere. Contro di me sono state fatte più rogatorie che contro la mafia negli ultimi 30 anni». Sull'ipotesi di un passaggio dell'ex Guardasigilli al centrodestra, il Cavaliere si tiene fuori dalle indiscrezioni. «Non sono io a doverlo accogliere. Ma la gente». Berlusconi ha anche avuto parole di elogio sull'intervento a Matrix. «Ho trovato molto efficaci le sue parole: è quello che io vado dicendo sui giudici da 14 anni. Ovvero che esistono magistrati autoreferenziali, che non sono bracci operativi ma sono autonomi dalla sinistra». Berlusconi ha criticato la soluzione dell'appoggio esterno annunciato dall'Udeur al governo («non sta in piedi») e l'interim assunto da Prodi («È una soluzione di ripiego, credo che confidi troppo ottimisticamente nei tempi della giustizia italiana..») Berlusconi resta convinto che «difficilmente questo goevrno potrà continuare visto che ci sono ministri che l'hanno attaccato in modo violento, come ha fatto ad esempio Di Pietro pubblicamente».

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