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Ma a Terzigno i cittadini sono pronti a bloccare la discarica

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Venerdì circa 300 persone si sono riunite nell'aula del consiglio comunale rispondendo all'appello del «Comitato civico contro la discarica». Di sicuro le iniziative di mobilitazione «saranno pacifiche finché è possibile», annuncia un portavoce. Il «no» si estende a tutto il Parco nazionale del Vesuvio (13 Comuni con oltre 350 mila abitanti). «Qui bisogna realizzare aree attrezzate, non scaricare immondizia distruggendo le nostre risorse», sostiene il Comitato anti-discarica. La legge 87/2007, approvata a luglio, prevedeva nel centro vesuviano, un sito per il fos (frazione organica stabilizzata), ed aveva già provocato forti reazioni da parte dei 18 mila residenti, condizionando la campagna elettorale per le amministrative. Il 19 maggio circa 2 mila persone sfilarono in corteo e pochi giorni dopo il comizio conclusivo del candidato di centrosinistra Vincenzo Sangiovanni fu interrotto dai manifestanti antidiscarica. Adesso la prospettiva di accogliere una discarica di rifiuti, che sarebbero anche speciali, secondo il Comitato, è come benzina gettata sul fuoco. «Non abbiamo ricevuto ancora nessuna comunicazione - dice il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, che guida dal maggio 2007 una giunta di centrodestra - ma una discarica qui significherebbe la guerra. I soli rifiuti che possiamo gestire sono quelli del nostro Comune». «Né il commissario De Gennaro, né la Regione hanno preso contatti con noi - conferma il vicesindaco Francesco Ranieri - ma cittadini e amministrazione saranno uniti. Non è possibile pagare lo scotto dei tanti vincoli paesaggistici previsti nel Parco, che ci ingessano, e poi dover convivere con i rifiuti». In alternativa al territorio di Terzigno il Comune indica i siti di stoccaggio designati nella relazione tecnica dell'idrogeologo dell'Università Federico II Giovanbattista de' Medici, consegnata l'8 gennaio al ministro per l' ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, ed in precedenza a Guido Bertolaso. Le aree indicate dal professor De' Medici sono quelle Vallesaccarda, Vallata, Macedonia e Bisaccia comprese nelle province di Salerno, Benevento e, sopratutto, di Avellino. «Sono estensioni di chilometri e chilometri quadrati, con la presenza di campi eolici, ed attraversate da autostrade e da una serie di ampie strade interne e dunque presentano condizioni ideali», afferma De' Medici. La proposta dell'idroegeologo è stata adottata dalle Assise di Palazzo Marigliano, assemblea di studiosi e professionista che ha criticato nei mesi scorsi la gestione dell'emergenza rifiuti, invitando a Napoli i corrispondenti della stampa estera.

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