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La sinistra insiste: tassare le rendite

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Sono i punti cardine del pacchetto che la Sinistra presenterà oggi al vertice con prodi (38 i partecipanti). «Bisogna intervenire su un malessere sociale forte, sulle retribuzioni, tenere bassi i prezzi, avviare quella distribuzione sociale che è fondamentale. Io, domani, stupirò presentando la proposta che fece Sarkozy nel 2004, quando riunì tutte la categorie chiedendo la riduzione dei prezzi pena un intervento dello Stato», ha detto il segretario del Prc Franco Giordano. Anche Fabio Mussi, chiedendo di andare incontro a quella «parte della società che è in sofferenza», ha rilanciato la battaglia sulla revisione della tassazione sulle rendite proponendo una sorta di «franchigia» per i redditi medio-bassi. «Non deve essere considerata una minaccia il fatto che una parte della maggiortanza rilancia un punto sul quale la maggioranza stessa è andata alle elezioni un anno e mezzo fa - ha spiegato il ministro della Ricerca». Manuela Palermi, capogruppo di Verdi-Pdci al Senato, è stata ancora più dettagliata: «Ci vuole un abbattimento delle tasse per i dipendenti, abbiamo anche parlato di una serie di soluzioni per intervenire sul rapporto tra inflazione programmata e reale: il paniere Istat è da rivedere». «All'estrema sinistra - incalza l'ex premier - che dice "facciamo la detassazione dei salari tanto poi la copriamo con il gettito che verrà dall'armonizzazione delle rendite", rispondo che la loro è un'illusione. Perchè probabilmente il gettito derivante da questa armonizzazione sarà bassissimo, sarà cifra irrisoria rispetto a ciò che sarebbe necessario per una detassazione dei salari significativa». I sindacati, infine, ribadiscono il loro ultimatum. «Il problema non sono le date. Se dopo il vertice di maggioranza il governo dimostrerà davvero di aderire alla linea prospettata dai sindacati, di sostegno ai redditi e alle pensioni, bene - avverte il leader della Cisl, Raffaele Bonanni - Altrimenti arriveremo allo sciopero generale».

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