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Vaciago: «Negli ultimi 20 anni hanno fatto miracoli»

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Il reddito pro-capite è quindi il rapporto tra la ricchezza prodotta e il numero dei cittadini. A questo punto però, per rendere confrontabili i dati di diversi paesi bisogna introdurre un sistema di calcolo capace di «deflazionare» il valore. I paesi ricchi, infatti, hanno redditi ma anche prezzi più alti e quindi la capacità di potere d'acquisto deve essere misurata in termini reali. Eurostat e Fmi sembrano dare un esito diverso sulla posizione dell'Italia rispetto alla Spagna in questa graduatoria. I motivi, spiega l'economista Giacomo Vaciago, sono diversi. Innanzitutto, spiega, i panieri utilizzati possono comprendere beni e servizi non perfettamente omogenei e poi c'è da considerare l'area di riferimento. «Il fondo monetario internazionale, che tecnicamente dà ragione al presidente del Consiglio e utilizza un metodo più corretto per misurare nel tempo paesi diversi» (attraverso il Purchasing power parity) «rende confrontabili in dollari il potere d'acquisto dei diversi paesi in rapporto a tutti gli altri. Eurostat ha come base geografica di riferimento i 27 paesi dell'Unione» attraverso lo Spa, standard di potere d'acquisto. In ogni caso, avverte Vaciago, non si tiene conto degli indicatori «reali», come istruzione, infrastrutture, ecc. È evidente che partendo da un lungo declino - osserva Vaciago - la Spagna ha recuperato in modo notevole negli ultimi 20 anni, anche se per esempio, gli italiani restano più ricchi in termini di patrimonio complessivo rispetto agli spagnoli».

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