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Salari, la Cisl minaccia lo sciopero generale. E il governo si spacca

Padoa Schioppa

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[...]la verifica di gennaio nella maggioranza. Il presidente della Repubblica Napolitano nel messaggio di fine anno ha sollecitato «soluzioni di fronte all'allarme dell'aumento del costo della vita» e lo stesso ha fatto il premier Prodi proponendo un grande «patto» a sindacati e imprese. Cgil, Cisl e Uil hanno insistito sull'emergenza salari e la Cisl ha minacciato lo sciopero generale se dalle parole il governo non passerà ai fatti, ovvero se a partire dal primo incontro a Palazzo Chigi fissato per l'8 gennaio non verranno risposte concrete. Il leader della Cisl Raffaele Bonanni ha ribadito i punti della richiesta sindacale: «Una riduzione della pressione fiscale a favore di pensionati e lavoratori, a partire dal reddito familiare, e per chi ha figli o inabili a carico. La modifica degli scaglioni Irpef e l'abbattimento della pressione fiscale sulla contrattazione di secondo livello». Per il 15 gennaio i sindacati hanno in calendario una riunione delle segreterie unitarie e in quella occasione potrebbe essere decisa la mobilitazione. Ieri il ministro del Lavoro Cesare Damiano ha assicurato che il problema dei salari è la priorità del 2008 dell'agenda economico-politica. E l'attenzione sarà rivolta soprattutto ai redditi medio bassi. Una mano tesa quindi ai sindacati ma anche alla sinistra radicale che con il ministro Ferrero si è subito affrettata a sottolineare che il monito sindacale «è sacrosanto». Ferrero poi prospetta una riunione di maggioranza prima dell'incontro con Cgil, Cisl e Uil per fare il punto su come procedere. Ma il ministro marca anche la differenza con Damiano: «Sono d'accordo con lui sulla necessità di agire sulla leva fiscale, ma non sull'idea di mettere molte risorse sulla contrattazione di secondo livello, che riguarda solo una minima parte dei lavoratori». Damiano e quanti pensano di agire sulla leva fiscale per dare una mano ai redditi medio bassi, dovranno vedersela con Padoa Schioppa. Il ministro dell'Economia ha già fatto presente a Prodi che prima di prendere qualsiasi decisione bisogna aspettare i risultati della Trimestrale di cassa a marzo e comunque al massimo si può fare un'operazione una tantum ma non un intervento strutturale sulle aliquote.

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