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Dario Caselli «Nessuna svendita della montagna. Il ...

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Al centro del suo attacco il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Locali, Linda Lanzillotta, colpevole, secondo lui, di «smantellare il sistema di governance delle Comunità Montane per gestirlo direttamente da Roma». Presidente, ce l'ha fatta? «Siamo riusciti a sventare una manovra sulla pelle dei territori montani». Che intende? «Quanto previsto dalla Finanziaria non aveva nulla a che vedere con il taglio degli sprechi della politica. Anzi si è cercato di distogliere l'attenzione della gente dai veri tagli». Con quale obiettivo? «Quello di smembrare il sistema di governance delle singole Comunità. Così che i piccoli Comuni sarebbero stati abbandonati a loro stessi in una fase come questa in cui si discute di ciclo integrato delle acque, di applicazione del Protocollo di Kyoto, di sviluppo delle infrastrutture e risorse energetiche alternative». A che scopo? «Per affidare direttamente da Roma questi servizi ad aziende municipalizzate. Un'operazione di puro sapore coloniale dove in cambio delle royalties i comuni avrebbero avuto pali eolici, infrastrutture ed installazioni per le linee elettriche. Un po' come nell'America del tempo di Colombo quando agli indigeni si davano palline colorate in cambio dell'oro».

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