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Maurizio Gallo m.galloiltempo.it È stato l'unico a votare ...

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Ministro, perché si pronunciò contro la rimozione del generale Speciale? «Innanzi tutto per rispetto dello stato di diritto. Non si possono cambiare le regole per convenienza politica. E poi perché Speciale venne rimosso per impedire la sostituzione di quattro ufficiali delle Fiamme Gialle che conducevano delicate indagini con i magistrati milanesi su reati contro la pubblica amministrazione. Quegli ufficiali vennero soppiantati anche se avevano ricevuto un encomio proprio la settimana prima e malgrado fossero stimati dai magistrati con i quali lavoravano. Speciale non accettò le pressioni e difese, giustamente, i suoi collaboratori. Per questo venne sfiduciato». Una decisione sbagliata... «Una decisione illegittima, perché quegli ufficiali non dovevano essere trasferiti. E anche inopportuna». Perché inopportuna? «Il centrosinistra ha sempre fatto battaglie contro l'interferenza della politica sulla giustizia. Così, invece, il nostro comportamento poteva apparire sullo stesso piano di quello tenuto dal centrodestra nella precedente legislatura». Lei rimase isolato in Consiglio dei ministri. Ci restò male? «Sì, il mio fu l'unico voto contrario. E quello che mi dispiacque di più fu il silenzio che mi circondò, un silenzio che andava molto oltre l'astensione». L'opposizione ora chiede le teste di Visco e di Padoa Schioppa. Che ne pensa? «Su Speciale a decidere fu il governo, prendersela con Padoa Schioppa è fuori luogo. Per quanto riguarda Visco, ha già rinunciato alla delega sulla GdF e quindi oggi non si può chiedere nulla nei suoi confronti. Visco adesso si occupa di altre cose, come l'evasione fiscale, e le fa anche bene». Lei era in disaccordo anche nei casi del consigiliere Rai Petroni e dell'imam Abu Omar. Petroni ha avuto ragione dal Tar. E Abu Omar? «Temo che pure questa vicenda finirà nello stesso modo. Il governo ha impedito alla magistratura di fare indagini a 360 gradi imponendo il segreto di Stato. Io mi opposi anche in quell'occasione. Ora sul caso pende un giudizio di costituzionalità e credo che il governo farà un'altra brutta figura». Che deve fare Palazzo Chigi alla luce della sentenza su Speciale? «Le sentenze si applicano, non si discutono. Il governo deve prenderne atto. Fare ammenda. E promettere di non farlo più».

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