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La Ue lancia l'allarme inflazione: a novembre tocca il 3,1%

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Si tratta dell'indice più alto dal maggio 2001 quando si attestò sempre al 3,1%. Un anno fa l'inflazione, sottolinea Eurostat, era stata dell'1,9% nella zona dell'euro e del 2,1% nell'Ue. Esaminando i dati dei singoli paesi si nota che, a novembre, i tassi più bassi si sono registrati in Olanda (1,8%), Finlandia (2,1%) e in Slovacchia (2,1%), mentre i più alti in Lettonia (13,7%), Bulgaria (11,4%) e in Estonia (9,3%). Per l'Italia l'indice ha fatto registrate il 2,6%. A fare da traino i settori dell'educazione (9,4%), dei trasporti (5,8%) e dei prodotti alimentari (4,3%). Mentre i tassi annui più bassi sono stati rilevati per le comunicazioni (-1,8%), il tempo libero e la cultura (0,3%) e gli articoli d'abbigliamento (1,2%). Per quanto riguarda invece alcuni sottoindici, i carburanti per i trasporti hanno segnato un +0,55%, l'olio combustibile +0,17%, così come il latte, il formaggio e le uova +0,15% ed hanno avuto un impatto più forte al rialzo, mentre hanno visto un abbassamento le telecomunicazioni (-0,15%) e i vestiti (-0,11%). Gli aumenti segnalati da Eurostat mettono in allarme la Comunità europea. Il Commissario Ue agli Affari economici e monetari Joaquin Almunia è «molto preoccupato» per l'andamento dell'inflazione in Eurolandia, spiega la sua portavoce Amelia Torres. «Quello di oggi - continua - è chiaramente un dato negativo. Quando il Commissario Almunia presentò le previsioni nello scorso novembre mise già in evidenza i rischi di ulteriori rialzi dell'inflazione. Noi speriamo che dalla metà del 2008 i prezzi tornino ad un livello normale. Speriamo, perché in effetti i dati sono peggiori delle aspettative». La portavoce di Almunia spiega quindi come sul banco degli imputati ci siano principalmente i prezzi dell'energia, aumentati del 9,7% nell'ultimo mese, e quello dei generi alimentari. «L'andamento positivo o stabile, registrato in altri settori - aggiunge - non è sufficiente per compensare quegli effetti negativi». Ma Romano Prodi non ci sta e, lasciando il Consiglio Ue a Bruxelles replica: «Il dato di sull'inflazione è leggermente più preoccupante che negli ultimi anni ma la situazione è sotto controllo e in Italia siamo sotto la media europea». Anzi, proprio per quanto riguarda il nostro Paese, il presidente del Consiglio non ha dubbi: «Non bisogna darsi sconfitti se non c'è ragione di darsi sconfitti».

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