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«A me i voti, a voi i progetti»

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Ma se continuano così vorrà dire che noi ci teniamo gli elettori e loro il progetto». Il Cavaliere non ci sta. Questa volta le frecciate dei due leader sembrano avergli fatto perdere la pazienza. «Cos'hanno detto su di me?», ripete prima di sferrare l'offensiva. La polemica interna al centrodestra ormai è palpabile anche dai toni agguerriti. A volte pungenti a volte sarcastici. Fatto sta che il solco che segna le controversie tra i tre partiti diviene sempre più grande. Ma a quanto spiega Berlusconi non a suo svantaggio, dato che i voti li ha più di tutti Forza Italia. E il partito del presidente Berlusconi sta continuando a portare avanti il grande progetto di diventare una nuova forza politica. Il futuro del Partito della libertà sarà tracciato sul territorio (ieri a Roma c'è stata la prima assemblea di quartiere a Garbatella con Antonio Tajani), e l'ex premier ha inviato una lettera ai suoi coordinatori regionali. «La decisione di dare vita al grande partito dei moderati e liberali ha suscitato un enorme interesse nel Paese e un grande entusiasmo anche fra i nostri elettori. Ci sono già pervenute migliaia di richieste di adesione da ogni parte d'Italia - scrive Berlusconi nel suo messaggio - Per poter offrire subito un segnale della nostra effettiva e decisa volontà di dare vita al nuovo movimento accogliendo tutti coloro che intendono partecipare alla sua fase costituente, mi sembra una buona idea quella di chiamare, da subito, i nostri gruppi consiliari regionali "Forza Italia - Verso il nuovo partito dei moderati e dei liberali". Ti prego di provvedere nel più breve tempo possibile. Grazie di cuore - conclude Berlusconi - e un forte abbraccio». Dunque, non perde tempo il Cavaliere. La forma e la sostanza di FI inizia concretamente a mutare con l'azione sul territorio dei rappresentanti locali e con il cambiamento dei nomi dei gruppi consiliari regionali. E se non perde tempo nel costruire il grande partito del popolo, non si dimentica di certo il suo obiettivo principale: mandare a casa Prodi e puntare alle elezioni anticipate. Così, torna anche a fare opposizione. Il governo mette la fiducia sul protocollo del welfare e Berlusconi non perde occasione per segnalare l'ennesimo segno di debolezza che si rinnova all'interno della maggioranza e del governo. «Ho visto che oggi hanno messo la fiducia sul welfare a prescindere - dice serenamente il leader del centrodestra - ma non sanno nemmeno quale sarà il testo che andrà discusso in Aula», sottolinea. Intanto An e Udc l'opposizione continuano a farla a lui, ma il Cavaliere ha deciso di non farsi schiacciare. È disposto ad andare per la sua strada anche senza i suoi «alleati» Fini e Casini. «I voti sono i miei», ripete il Cav. E a sentire il suo portavoce, Paolo Bonaiuti, «il centrodestra ha bacini di voto di cui ancora non si parla, arre di consenso della sinistra che ora stanno franando». E potrebbero convergere nella nuova «creatura» politica di centrodetra.

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