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Vigili urbani accerchiati e malmenati «Per i nostri dirigenti siamo carne da macello»

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«Avevamo passato ponte Duca d'Aosta e dopo aver girato a destra ci hanno assaltato a via Capoprati (piazzale De Bosis)» racconta una vigilessa medicata al Santo Spirito insieme ad altri cinque colleghi, di cui uno è stato preso a sprangate in testa ed è stato sottoposto a Tac, mentre uno di loro non si è fatto refertare. «Eravamo soli, non c'erano carabinieri e polizia e non avevamo nessun tipo di difesa - raccontano - nemmeno il casco e il manganello, solo lo spray urticante al peperoncino». Ai 160 uomini della Municipale era stato detto di concentrasi a viale dei Gladiatori, «un budello senza via d'uscita, che avrebbe potuto trasformarsi in una trappola mortale» dice il dirigente Ospol, Federico Putti. Ma i vigili urbani, alla spicciolata, sono riusciti ad uscirne. Mentre in tarda serata è arrivata una circolare che li informava di occuparsi «solo di infortunistica stradale». Ora monta la polemica. Il segretario della Cisl della polizia municipale di Roma, Gabriele Di Bella attacca il prefetto. «Ci hanno lasciati soli, e carabinieri e polizia hanno suonato la ritirata e si sono chiusi dentro lo stadio». Il sindaco «verifichi se ci sono le condizioni di sicurezza per svolgere tale servizio». «Chi sono i veri teppisti? - si chiede Allessandro Marchetti, Sulpm - Chi comanda Polizia e Carabinieri li ha saputi salvaguardare, chi comanda i Vigili del Gpit invece li ha mandati al macello».

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